Torino, Baroni in conferenza post Roma: «Dopo l’Inter mi sono incaz*to come una bestia, oggi gara di spessore! Israel e Simeone vi dico…» | OneFootball

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·14 September 2025

Torino, Baroni in conferenza post Roma: «Dopo l’Inter mi sono incaz*to come una bestia, oggi gara di spessore! Israel e Simeone vi dico…»

Gambar artikel:Torino, Baroni in conferenza post Roma: «Dopo l’Inter mi sono incaz*to come una bestia, oggi gara di spessore! Israel e Simeone vi dico…»

Marco Baroni interviene in conferenza dopo Roma Torino 0-1, ecco le dichiarazioni post match rilasciate dal tecnico dei granata

“Essere squadra”: questo il diktat imposto da Marco Baroni ai suoi giocatori dopo la debacle maturata all’esordio contro l’Inter. Lo stesso pensiero ribadito dopo il pareggio – alla seconda – confezionato contro la Fiorentina e che oggi (finalmente) sembra divenuto realtà con l’importantissima vittoria esterna ottenuta contro la Roma. E’ bastato il gol del Cholito Simeone a strappare i tre punti sul campo dell’Olimpico e il primo sorriso a tinte granata per il tecnico toscano.

Il centro pescato dal centravanti argentino non solo allontana momentaneamente il suo Torino dalla zona più calda della classifica, ma spazza via alcune nuvole nere dal cielo del Filadelfia dopo un inizio di stagione parso tutto sommato complicato. Sentiamo dunque le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dallo stesso Baroni proprio ai margini della vittoria in terra capitolina nel match valido per la terza giornata di Serie A. Così l’allenatore dopo Roma Torino 0-1, alcuni estratti salienti delle sue parole:


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La conferenza stampa di Marco Baroni dopo Roma Torino 0-1:

Buon pomeriggio mister Baroni. Ha messo ancora una volta in difficoltà Gasperini, come ha preparato la partita con la Roma?

«Intanto ci tengo a dire una cosa: Gasperini è un allenatore che stimo e che apprezzo, ha fatto delle cose incredibili nel nostro calcio, è un riferimento per noi. Quindi il fatto che siamo stati bravi a vincere non manca, anzi aumenta la stima verso di lui. Per quanto riguarda la gara, in settimana sapevo che potevano giocare con due trequartisti che potevano darci fastidio. Secondo me il 4-3-3 sarebbe potuto andare in difficoltà contro questo tipo di assetto, perché si abbassano molto a prendere palla. Ho quindi pensato di togliere un centrocampista e emettere un difensore in più, proprio per uscire fuori su questi giocatori e gestire l’ampiezza. Con la Fiorentina, ad esempio, avevano il 3-4-1-2 e noi avevamo tenuto molto bene il campo perché avevamo i riferimenti. Con i due trequartisti che ti portano fuori i centrali puoi andare in difficoltà invece. Ho fatto i complimenti ai ragazzi. Nell’ultima parte di partita, anche perché c’era meno energia ed era molto caldo, ci siamo abbassati. E questo la squadra non lo deve fare, perchè così rischi di concedere dal niente delle occasioni solo perchè ti abbassi troppo».

Simeone ha svoltato la partita…

«Giovanni l’ho sempre apprezzato molto. Nel progetto iniziale pensavamo di prendere l’esterno, poi non sapevamo se saremmo riusciti a prenderlo. Quando il Presidente mi ha parlato di questa opportunità, ho detto ‘prendiamolo subito’ perché è un giocatore che mi piace. Ha energia e attacca continuamente la profondità. Ora spero di poter trovare la condizione di tutti e tre gli attaccanti. Intanto di riavere Duván (Zapata, ndr) almeno a un livello medio, perché gli manca ancora qualcosina. Chiaramente con loro tre che stanno bene possiamo avere un’altra soluzione, non giocare con una punta. In questo momento Gio ci dà quello che ci serve, ha tanta energia, ci aiuta sulla prima pressione. Ha fatto una buona partita, sono contento che abbia trovato anche un gran gol, ma a me non mi stupisce».

Come ha corretto gli errori dopo l’Inter?

«Intanto mi sono incaz*to come una bestia (dopo l’Inter, ndr). A San Siro nel primo tempo abbiamo fatto due falli, tra primo e secondo tempo ne facciamo sei, mentre l’Inter ne ha fatti venti. Il Torino si è presentato là e ha fatto una partita troppo pulita. E in più quattro gol ce li siamo fatti da soli. Quindi diciamo che se non vinci, impari: e quella è stata una lezione dura, che ci ha riportato bene con i piedi per terra, compreso me. Da lì siamo ripartiti lavorando molto sulle pressioni: una squadra che andava fuori senza portare pressione, questo nel calcio moderno non si può fare.

Dobbiamo tirare fuori una squadra che sappia andare aggredire nella metà campo avversaria, portando le giuste pressioni e le giuste distanze e la squadra ora sta iniziando a farlo. Sapete, io non sono un cercatore di alibi, ma questa squadra con me oggi ha fatto 25 allenamenti. In conferenza pre gara un giornalista mi dice che ero al centesimo giorno: ho capito, ma se si conta da quando mi ha telefonato il Torino… A volte dobbiamo anche pensare che il percorso di un allenatore non è così ‘premere un bottone’. Abbiamo giocatori che l’anno scorso hanno giocato poco o nulla: Simeone, ad esempio, l’ultima partita intera l’aveva fatta qui in Lazio Napoli. C’è del lavoro da fare, a me il lavoro non spaventa. Però non chiedo tempo, perché non ne abbiamo, quindi inutile chiederlo (ride, ndr)».

Domanda romantica Baroni: quanto ti mancava la vittoria qui all’Olimpico?

«Non mi piace parlare del passato (ride, ndr), però è un passato in cui ho dato tutto me stesso (alla Lazio, ndr). Sono stato benissimo, è stata un’annata entusiasmante da parte mia, adesso però ho nella testa solo il Torino. Il Torino era tanto tempo che non faceva una vittoria fuoricasa. L’abbiamo ottenuta contro una grande squadra. Non dimentichiamoci, l’ho detto anche in conferenza, che la Roma è otto mesi che è prima in classifica. L’abbiamo fatto in uno stadio importante, contro una squadra importante. Ho chiesto una prestazione di spessore…di spessore mentale prima di tutto. Perché si parte da lì, dalla mentalità».

Il portiere è il tuo primo attaccante?

«E’ un ragazzo che abbiamo scelto (Israel, ndr), l’ultima partita anche lui l’aveva fatta a novembre dello scorso anno. Difende l’area, è bravo nella difesa dell’area…anche la porta, ma mi piace il suo atteggiamento propositivo. E’ una soluzione che abbiamo cercato perché loro ti vengono su alti a portare pressione. So che le squadre di Gasperini ti prendono uomo su uomo, quindi abbiamo provato a svuotarli dentro e allungarli un pochettino. Però è una soluzione che, piano piano, con il lavoro spero di riuscire a mediarla».

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