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·28 Desember 2025

Torino, Cairo programma il mercato: ecco le mosse e (un) retroscena post Cagliari

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Torino, Urbano Cairo detta le redini del calciomercato granata, ecco le possibili mosse ed un retroscena dopo il match col Cagliari

Le luci dei riflettori si stavano spegnendo una a una, lasciando il Grande Torino in quella classica penombra plumbea che avvolge gli impianti sportivi dopo le partite in inverno. Ma mentre i tifosi sciamavano via e il silenzio si riprendeva gli spalti, nel ventre dello stadio il tempo sembrava essersi fermato. Attorno al tavolo, il patron del Torino Urbano Cairo, il tecnico Marco Baroni e il ds Gianluca Petrachi sono rimasti a guardarsi negli occhi. E’ durato – presumibilmente – oltre un’ora il vertice tra i tre, tanto è vero che quando l’imprenditore ha raggiunto la sua vettura nel parcheggio dello Stadio concedendosi per la canonica intervista con i giornalisti presenti erano già le 19:15.

Prima l’analisi sulla partita (il Torino ha fallito, l’ennesimo, possibile salto di qualità contro la formazione sarda), poi la pianificazione della prossima – e imminente – sessione di calciomercato invernale. «Ho parlato col mister e con Petrachi – la conferma di Cairo abbiamo le idee chiare». Il patron non si sbilancia, né sui nomi né sulle tempistiche, ma smentisce con forza i rumors sul presunto interesse del Besiktas per Duvan Zapata:«No, non ne so nulla. Mi è nuovo». E con altrettanto vigore respinge l’ipotesi che qualche giocatore abbia chiesto la cessione: «No, a me non ha chiesto niente nessuno». 


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Il diktat per gennaio è il pragmatismo. Quello del Torino sarà, in sintesi, un mercato di precisione più che di volume. Inutile parlare ora di trattative avviate (sarebbe prematuro e fuorviante), la realtà dice però che il club ha individuato le falle da coprire con – almeno – tre innesti mirati: un difensore, un centrocampista e un esterno. L’identikit è specifico: profili di prospettiva e, dove possibile, Made in Italy. Sulle tempistiche, tuttavia, il patron predica calma: «Al momento non credo immediatamente. Lavoriamo, le idee ci sono», la chiosa finale. Parole che sanno di attesa, in un campionato – lo dimostra il deludente tredicesimo posto in classifica del Torino – che però non aspetta nessuno.

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