Calcionews24
·21 September 2025
Torino, contestazione, sconfitta e il silenzio di Cairo dopo l’Atalanta

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·21 September 2025
(Lorenzo Bosca – Inviato allo Stadio Olimpico Grande Torino). Piove, grandina se possibile, in casa Torino. Come i fischi piovuti copiosi dalle tribune dello Stadio Olimpico questo pomeriggio in quella che era nata come una giornata di contestazione rivolta al presidente Urbano Cairo e che si è trasformata in un tornado di rabbia granata verso il patron alessandrino appunto, ma anche la squadra allenata da Marco Baroni.
Tutto nasce intorno alle 12e30, quando dallo Stadio Filadelfia ha preso il via il corteo dei sostenitori diretti verso lo Stadio Olimpico Grande Torino. Circa 5000 i partecipanti, meno rispetto alla manifestazione dello scorso 4 maggio, ma altrettanto rumorosi. Il messaggio della fiumana di fan che ha imboccato Corso Unione Sovietica e poi ha attraversato corso Sebastopoli è chiaro: contestare la figura e l’operato del numero uno del club piemontese. Ergo, i cori «Cairo devi vendere, vattene vattene» si sono alternati agli striscioni con scritto «Cairo vendi il Torino». Con tanto di apostrofi anche per il direttore tecnico Davide Vagnati. Poi, tutti dentro l’impianto, per seguire la partita delle 15 che ha visto i padroni di casa affrontare l’Atalanta guidata dall’ex di giornata Ivan Juric.
Tutti, tranne Cairo, che eccezionalmente questo pomeriggio non si è recato allo Stadio per assistere alla gara. Impossibile dire per esattezza il motivo dell’assenza del nativo di Masio, ma è ipotizzabile che sia da ricercare proprio nella contestazione appena citata; così da evitare di esasperare ulteriormente il clima e scongiurare sul nascere potenziali questioni di ordine pubblico. Non che l’alessandrino si sia perso chissà quale spettacolo, anzi. I 3 gol incassati da Simeone e compagni nel giro di dieci giri d’orologio scarsi dimostrano tutte le difficoltà di una rosa costruita male, gestita – in questa occasione – peggio e fragile dal punto di vista caratteriale.
Così, i cori e i fischi unidirezionalmente rivolti al presidente hanno lasciato spazio a critiche e proteste verso gli undici in campo. Nel secondo tempo dalla Curva Primavera un gruppo organizzato ha dapprima lasciato il proprio settore spostandosi nelle file a ridosso della balaustra, per poi abbandonare direttamente lo Stadio qualche minuto dopo. Stesso copione per la Maratona, dove intorno all’80esimo sono scomparsi gli striscioni e lo spicchio centrale dei sostenitori presenti. Inutile dire che, al termine dell’incontro, i pochi rimasti ai loro seggiolini hanno rincarato la dose di lamentele verso i giocatori. «Questo scontento continuo da una parte e dell’altra porta a un sentimento di malessere e oggi non è stato bello per nessuno del Toro» commenterà Juric ai margini della sfida, lui che ben ricorda la ferita che da lustri divide la dirigenza del club di Via Viotti dalla propria tifoseria. Chissà se queste parole arriveranno a Cairo nella sua abitazione, insieme alla mole di video e foto delle proteste odierne che già da ore circolano sui social…forse ben più fastidiosi di una “semplice” acufene.
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