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·9 Januari 2025

Tutti Mats per Hummels: il Bologna nel segno della rinascita. Ora la Roma lavora al rinnovo

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Pagine Romaniste (R. Gentili) – Una metamorfosi inaspettata e sorprendente. Per tutti. Lui in primis. Figurante irriso da Ivan Juric, colonna portante della Roma di Claudio Ranieri. La fine del 2024 e l’inizio del nuovo anno hanno regalato a Mats Hummels la centralità nella squadra e nei cuori dei tifosi.

Il percorso è stato lento, doloroso, addirittura svilente. L’inizio è di quelli che lasciano presagire una fine imminente. Problemi fisici che si trascina da tempo, questioni personali che lo perseguitano. Ci si chiede come mai il difensore della top 11 dell’ultima Champions League, di cui ha giocato e perso la finale, non sia in grado di aiutare una Roma che fa acqua da tutte le parti. Interrogato, Juric derubrica tutto solamente al ritardo di condizione. Tutti i torti, confermerà Ranieri, non li aveva.


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Quasi per smacco, Ivan il terribile lo fa entrare al Franchi quando la Fiorentina ha già dilagato 4-1. Scrive da sé il tragicomico copione siglando la grottesca autorete del 5-1. Sorride amaramente mentre lo sguardo vacuo è rivolto verso il basso, contemplando il vuoto in cui è inglobato. Il campo si allontana, la strada per il ritorno in Germania – dove ad attenderlo c’è il figlio di 6 anni avuto dall’ex compagna – prende forma.

D’un tratto, ecco il primo passo per il rigoglio. Via Juric, dentro Ranieri. Appena insediatosi, Sir Claudio si interroga: “Perché questo ragazzo non può giocare?”. Ogni dubbio è fugato a Londra contro il Tottenham, dove parte da titolare dopo i secondi 45’ di Napoli. Tackle dopo tackle, copertura dopo copertura, Hummels per Ranieri e la Roma diventa l’imprescindibile. Senza di lui, Como docet, arriva la sconfitta. Da qui prende la carica di ministro della difesa.

Contro la Lazio il fortino non è stato scalfito nell’ora e più di assalto, frenato dalla truppa guidata da Mats e retta da Mancini e Ndicka. Chi non ha retto è Castellanos, sopraffatto dal nervosismo nel finale: intervento, pulito, di Hummels a cui l’argentino risponde colpendo da terra con una vile scalciata. Ne nasce la baruffa finale che gli costa l’espulsione. Iconica l’immagine dell’attaccante laziale bloccato dal braccio del romanista. I tifosi giallorossi esplodono di gioia, Hummels con loro. Salta, urla, festeggia con parenti ed amici in tribuna.

Festeggerà, tanto, domenica dove taglierà il traguardo del percorso di rinascita. Il girone di ritorno della Roma, dantesco per tutti, partirà da Bologna. Lì, proprio dove Hummels sembrava destinato ad andare (“Eravamo vicinissimi, mi fecero un’ottima impressione. Poi però nel momento di dire sì non ero convinto al 100%”), ha rivelato al Corriere dello Sport. I rossoblù d’Italiano non sono squadra qualsiasi nella stagione della Roma. La sconfitta (2-3) ha segnato la fine di Juric, dunque l’inizio della risalita di Hummels.

A convincerlo, invece, è stata la Roma. E Mats ha ricambiato. Incerto sul futuro (“Deciderò in estate”) il sol pensiero di ipotizzare ad una formazione senza di lui è delitto calcistico. Ranieri l’ha blindato con le parole (“Lo voglio nella Roma del futuro“) e presto si opererà per farlo anche contrattualmente. A Trigoria e Houston non sono così Mats.

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