Calcio e Finanza
·15 Desember 2025
UEFA, 10 milioni ai club italiani che non giocano le coppe nel 2026/27

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·15 Desember 2025

I club di Serie A che non si qualificheranno alle coppe europee per la stagione 2026/27 potranno contare su un totale di 10 milioni di euro provenienti dalla UEFA. Il dato emerge da una circolare della Federcalcio europea a proposito dello schema di solidarietà per la stagione 2025/26, destinato ai club che nella prossima stagione non parteciperanno alle fasi a girone unico di Champions League, Europa League e Conference League.
Un tema, quello delle risorse per i club fuori dalle coppe europee, affrontato da Calcio e Finanza in un recente editoriale. Secondo quanto appreso da questa testata, in un’assemblea di Lega di novembre a Roma è emerso il timore che nei prossimi anni, anche in virtù dei premi UEFA in crescita (visto che la Federcalcio continentale punta a far crescere i ricavi a 6 miliardi annui rispetto ai 4,4 dell’attuale ciclo), chi non gioca le coppe europee si troverà davanti un muro economico sempre più difficile da colmare.
Insomma, il divario tra le big e le altre in ogni nazione è previsto in ulteriore allargamento. Di qui l’idea di qualcuno di prevedere un secondo paracadute da aggiungere a quello esistente oggigiorno (quello per le squadre che retrocedono dalla Serie A alla Serie B). Un nuovo strumento che dovrebbe aiutare le società che non partecipano alle coppe e che restano nella massima serie.
Si tratta beninteso di una mera ipotesi al momento. Un’idea ancora tutta da verificare nella sua percorribilità pratica e che è tra l’altro tutta da quantificare. E che però nel caso, non potrà che accompagnarsi verosimilmente a un’altra riforma che sinora i vertici della Lega Serie A hanno avversato, ovvero quella di ridurre la massima categoria a 18 squadre. Altrimenti le società da beneficiare con il nuovo paracadute sarebbero troppe.
Come detto, nel suo piccolo la UEFA prevede già una distribuzione di ricavi dalla vendita dei diritti delle tre competizioni anche a chi non vi prende parte, con l’obiettivo di sostenere l’equilibrio competitivo dei campionati nazionali e rafforzare le basi strutturali del calcio professionistico europeo.
Nel ciclo di distribuzione dei ricavi 2024–2027, la quota destinata alla solidarietà per i club non partecipanti rappresenta il 7% dei ricavi complessivi stimati delle competizioni UEFA per club, fissati a una soglia di 4,4 miliardi di euro. Il tetto massimo annuale è pari a 308 milioni di euro, un incremento di circa l’80% rispetto al ciclo 2021–2024 e il maggiore aumento dall’introduzione del sistema di solidarietà.
Le risorse sono destinate ai club professionistici che non prendono parte ai gironi delle tre competizioni UEFA e, in determinate condizioni, possono essere in parte redistribuite anche a società di seconda divisione. L’utilizzo dei fondi è vincolato al rafforzamento organizzativo e sportivo dei club beneficiari, con l’obiettivo di migliorare la solidità complessiva del sistema.
Per quanto riguarda la ripartizione tra le federazioni, la UEFA ha stabilito un criterio differenziato tra i Paesi “top 5” (Inghilterra, Spagna, Italia, Germania e Francia) e le altre associazioni. Ai cinque principali campionati europei è riservato un importo fisso complessivo di 50 milioni di euro a stagione, da dividere in parti uguali: ciascuna federazione riceverà 10 milioni di euro in un’unica tranche. Questa cifra sarà divisa tra i club di Serie A che non prenderanno parte alle coppe.
Per le restanti 50 associazioni, il monte complessivo ammonta a 258 milioni di euro e viene suddiviso secondo due parametri. Il 70% (pari a 180,6 milioni) è assegnato sulla base della posizione nella access list UEFA della stagione 2025/26, mentre il restante 30% (77,4 milioni) è legato al cosiddetto “competitive balance share”, calcolato in proporzione ai ricavi UEFA ottenuti dal club più remunerativo di ciascuna federazione. Questo secondo criterio mira a riequilibrare l’impatto economico dei successi sportivi a livello europeo all’interno dei campionati nazionali.
Nel dettaglio, per la quota legata alla access list, l’associazione posizionata all’ultimo posto (il 50°, occupato dal Liechtenstein per la sua situazione peculiare) riceve 1,5 milioni di euro, con incrementi progressivi di 78 mila euro per ogni posizione superiore. È inoltre previsto un bonus aggiuntivo di 1 milione di euro per le federazioni rappresentate nella league phase della Champions League, a compensazione della soppressione di un precedente meccanismo di redistribuzione.
La quota di competitive balance, invece, sarà determinata solo al termine della stagione 2025/26, sulla base dei risultati sportivi ed economici conseguiti nelle competizioni UEFA dai club coinvolti.
L’accesso ai fondi di solidarietà è subordinato al rispetto di specifici criteri di eleggibilità, in linea con il sistema di licenze UEFA. La stagione 2025/26 segna l’avvio della prima fase del nuovo percorso, che pone al centro lo sviluppo dei settori giovanili e il rispetto di requisiti minimi organizzativi, amministrativi e sanitari. Tra i criteri richiesti figurano, tra gli altri:









































