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·6 Mei 2025
UEFA, Čeferin avverte l’Italia: “Gli stadi sono una vergogna. Servono interventi concreti entro Euro 2032”

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·6 Mei 2025
Il presidente della UEFA Aleksander Čeferin ha rilasciato un’intervista esclusiva a SportMediaset, nella quale ha affrontato diversi temi legati al presente e al futuro del calcio europeo.
Tra elogi al nuovo format della Champions League e riflessioni sul calendario internazionale, non è mancato un duro monito all’Italia sulle condizioni degli impianti sportivi.
Nuovo format Champions: “Stagione fantastica, anche i critici hanno capito” “Sono molto soddisfatto di questa prima stagione della nuova Champions League. Abbiamo visto partite spettacolari e una fase a gironi combattutissima. Anche chi inizialmente criticava, ora ha compreso il valore del nuovo format”, ha dichiarato Čeferin.
Tra le protagoniste, l’Inter, unica italiana a superare la fase a gironi e giunta fino in semifinale: “È una squadra esperta, con un allenatore preparato. Non voglio sbilanciarmi prima della semifinale, ma avevo previsto che sarebbe arrivata lontano”.
Il nodo stadi: “Infrastrutture italiane indietro anni luce” Molto critico il giudizio del presidente UEFA sulla situazione degli stadi in Italia:
“Le infrastrutture calcistiche italiane sono una vergogna. Siete una grande nazione calcistica, con una storia importante, ma tra i grandi Paesi avete gli impianti peggiori. Mi spiace dirlo, ma sento solo parole e pochi fatti”.
Čeferin ha ribadito che il rilancio del sistema passa anche dal sostegno delle istituzioni:
“I club hanno bisogno dell’aiuto del governo, dei comuni e degli investitori privati. È il momento di agire. La situazione è pessima e servono interventi concreti in vista dell’Europeo 2032”.
Nonostante tutto, ha espresso fiducia nel presidente FIGC Gabriele Gravina: “Sono certo che farà il possibile per colmare il gap. L’Italia ospiterà Euro 2032, ne sono sicuro”.
Mondiale per Club e calendario: “I giocatori giocano troppo” Sulla nuova edizione del Mondiale per Club, Čeferin si mostra cauto:
“Il torneo non è ancora iniziato, ma c’è il rischio di sovraccaricare i giocatori. Cinque settimane in più a stagione potrebbero avere impatti seri sulla salute degli atleti”.
Lo stesso vale per il calendario internazionale:
“È saturo. I club vogliono più partite per aumentare i ricavi, ma i giocatori sono esausti. Se i club fossero sostenibili, non servirebbero tutte queste gare. È un circolo vizioso”.
VAR, tifosi e Superlega: “Serve più trasparenza, ma il calcio resta dei tifosi” Sul tema VAR, Čeferin ha ammesso le criticità:
“Spesso non si capiscono le decisioni, specie sui falli di mano. Le regole ci sono, ma vanno migliorate. Sulla comunicazione pubblica delle decisioni, come in altri sport, al momento non ci sono novità”.
Sulla lezione appresa dalla protesta contro la Superlega:
“I tifosi – insieme ai calciatori – sono i veri protagonisti. Sono loro a dare vita al calcio. Anche se non ho visto grandi proteste in Italia, a differenza dell’Inghilterra. In ogni caso, li ascoltiamo e li coinvolgiamo. Il calcio deve restare aperto e accessibile a tutti”.
Conclusione: “Il calcio non deve diventare un gioco d’élite” Infine, un passaggio personale su come vorrebbe essere ricordato alla guida della UEFA:
“La cosa più importante è aver mantenuto il calcio aperto. Condividiamo il 97% dei fondi con le federazioni e i club: è questo che tiene vivo il sogno. Finché sarò qui, non permetterò che diventi un gioco chiuso”.
Quanto all’eventualità che club non europei partecipino alle competizioni UEFA, la risposta è netta: “Non se ne è mai parlato. Il calcio europeo resta europeo, anche se è ormai globale nei giocatori”.