Valentini su Chiesa e la Nazionale: «Secondo me è stato gestito in questo modo. Gattuso non può…» | OneFootball

Valentini su Chiesa e Gattuso, l’ex dirigente FIGC analizza l’esclusione dell’attaccante e il lavoro del commissario tecnico

Intervenuto ai microfoni di TMW Radio, l’ex dirigente FIGC Antonello Valentini ha espresso la propria opinione su due temi di stretta attualità: la situazione di Federico Chiesa, attaccante classe 1997 escluso dalla lista Champions del Liverpool, e il lavoro di Gennaro Gattuso, commissario tecnico della Nazionale italiana.

CHIESA – «Secondo me Chiesa si è gestito male. Ho fatto il tifo affinché tornassi in Italia, dato che si era parlato persino del Napoli. L’anno scorso ha giocato pochissimo al Liverpool e anche quest’anno sarà uguale. Al posto suo avrei fatto il diavolo a quattro per tornare in Italia. Gattuso non può certamente convocare uno che non gioca, anche perché non sarebbe giusto nei confronti di chi invece gioca con continuità nei rispettivi club. In carriera Chiesa ha dimostrato di avere delle qualità tecniche, ma non mentali».

Valentini ha dunque criticato la scelta dell’ex giocatore della Juventus di restare in Premier League, sottolineando come la mancanza di continuità rischi di compromettere il suo ruolo in azzurro. Secondo l’ex dirigente federale, il talento di Chiesa non è in discussione, ma il suo percorso attuale non lo mette nelle condizioni ideali per essere protagonista.

GATTUSO – «A Gattuso bisogna stargli vicino. Ha risposto ad un SOS, a cui non si può dire di no. Il suo temperamento e la conoscenza dell’ambiente fanno ben sperare. Certo l’impresa non è semplice, dato che i play-off non sono più come quelli di una volta. Anche la Federazione deve far sentire la sua vicinanza al tecnico».

Le parole di Valentini hanno messo in luce la difficoltà del momento azzurro e la necessità di un sostegno istituzionale forte per il commissario tecnico.

LA FEDERAZIONE – «Concludo infine dicendo che sono certo che la Federazione non sarà cieca sorda e muta di fronte a ciò che sta accadendo a Gaza. La partita non si può non giocare, ma ciò non vuol dire che la FIGC non possa assumere una iniziativa. Non può passare sotto silenzio ciò che accade ogni giorno».

Infine, Valentini ha voluto ampliare lo sguardo anche al contesto internazionale, ricordando come il calcio debba mantenere una sensibilità verso quanto accade fuori dal campo. Un invito, il suo, a unire sport e responsabilità sociale in un momento storico complesso.