Verso Italia-Israele, parla Gattuso:“Non tutti gli stadi possono ospitare la nazionale, andrei volentieri a giocare in Calabria” | OneFootball

A poche ore dal fischio d’inizio di Italia-Israele, match valido per le qualificazioni ai mondiali del 2026 in Usa, Canada e Messico, il tecnico della nazionale italiana di calcio, Gennaro Gattuso, è intervenuto ai microfoni di Rai Radio Uno.

Italia, le parole di Gattuso in vista del match contro Israele: “Non tutti gli stadi possono ospitare la nazionale, andrei volentieri a giocare in Calabria”

La partita di questa sera, in cui l’Italia affronterà Israele, potrà dare la certezza aritmetica agli azzurri di uno dei primi due posti del girone I per le qualificazioni ai prossimi mondiali. Qualora gli azzurri non dovessero uscire sconfitti dal match con Israele, infatti, gli si aprirebbero quantomeno le porte dei playoff, in programma nel prossimo mese di Marzo. A poche ore da questo match così delicato, il tecnico della nazionale italiana di calcio, Gennaro Gattuso, è intervenuto ai microfoni di Rai Radio Uno, dove ha trattato diversi temi importanti.

Queste le parole del commissario tecnico della nazionale italiana: “I 10mila allo stadio stasera per me valgono come 30-40 mila. Sono degli eroi. Bisogna fargli i complimenti anche solo per venire a questa partita che era considerata impossibile da seguire e in cui poteva succedere di tutto. Speriamo di regalargli una gioia importante. E’ importante avere attaccanti non individualisti. Si parla sempre dei gol, ma vanno apprezzati per il lavoro che fanno. Sono bravi, coprono il campo e riescono sempre a fare la doppia scalata quando vogliamo fare pressione ultraoffensiva.

“Pio Esposito?Avevamo pensato di farlo giocare, anche per le caratteristiche degli avversari, ma ha speso tanto. Partirà dalla panchina e dall’inizio giocherà Raspadori, ma lo vedremo più tardi in campo. La disparità tra Nord e Sud? A tavola parliamo di queste cose qui. In stadi come Palermo, Napoli, Bari e Lecce c’è un problema di licenze. Andrei a giocare a piedi a Reggio Calabria o a Cosenza, ma sono tutti stadi in cui certi tipi di partite non possono essere giocate”.

Vincenzo Schiavo

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