Juventusnews24
·14 Oktober 2025
Vlahovic non convince totalmente con la Serbia: gara a due facce per l’attaccante della Juve che ha segnato contro Andorra. I numeri della sua prestazione confermano questo

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·14 Oktober 2025
Una serata a due facce, quella di un bomber che sa essere letale ma che, al tempo stesso, fatica a essere continuo. La prestazione di Dusan Vlahovic con la maglia della Serbia contro Andorra è la fotografia perfetta del suo momento: decisivo sotto porta, ma ancora troppo avulso dal gioco. L’attaccante della Juventus ha segnato il gol che ha spianato la strada alla vittoria, ma i numeri della sua partita fanno riflettere.
Il dato più importante, quello che si chiede a un numero 9, lo ha portato a casa. È stato lui a segnare il gol del momentaneo 2-1, un’incornata vincente su assist del compagno di club Filip Kostic, che ha rotto l’equilibrio di una partita più complicata del previsto. A questo si aggiunge una costante pericolosità in area di rigore: per lui 6 tiri totali, 3 nello specchio e anche un palo colpito. Un attaccante che, quando ha la palla buona, raramente perdona.
A impressionare è stata anche la sua totale supremazia nel gioco aereo: ha vinto il 100% dei duelli aerei ingaggiati (3 su 3), dimostrando di essere un punto di riferimento insostituibile sui cross. Ma le note positive, purtroppo, finiscono qui.
Se come finalizzatore la sua prova è stata sufficiente, il suo contributo alla manovra è stato quasi nullo. La precisione dei suoi passaggi si è fermata a un modestissimo 64%, con appena 7 passaggi riusciti su 11 tentati. Un dato che, unito ai 9 palloni persi, descrive un giocatore che ha faticato a dialogare con i compagni e a tenere palla.
Ma il numero più allarmante è quello relativo ai duelli a terra. Su 5 duelli ingaggiati palla a terra, ne ha vinto soltanto 1, soffrendo incredibilmente la marcatura dei difensori di Andorra. Una statistica che stona con la sua imponente stazza fisica e che evidenzia una difficoltà nel proteggere palla e nel superare l’uomo.
La serata di Vlahovic è stata dunque un mix di luci e ombre. Ha fatto il suo dovere, segnando un gol pesantissimo, ma ha anche mostrato tutti i limiti di un giocatore che deve ancora crescere per diventare quel centravanti totale che la Juve e la Serbia si aspettano.