Juventusnews24
·25 Oktober 2025
Yildiz Del Piero, Tudor non ha dubbi: «Paragoni delicati, è un calcio diverso». Poi apre alla possibilità di riposo per il turco

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Un paragone pesante, un’investitura che arriva dal passato glorioso della Juventus. Ma Igor Tudor preferisce tenere i piedi per terra. Nella conferenza stampa di vigilia della delicata trasferta contro la Lazio, il tecnico croato ha commentato le recenti parole di Platini e Trezeguet, che avevano accostato Kenan Yildiz a Del Piero, frenando sugli entusiasmi ma, al tempo stesso, incoronando il giovane turco come il giocatore più importante della sua rosa. Un elogio accompagnato, però, da un piccolo allarme sulle sue condizioni fisiche.
L’allenatore bianconero ha prima di tutto smorzato i paragoni con “Pinturicchio”, considerandoli prematuri e fuori contesto, per poi però sottolineare l’assoluta centralità del classe 2005 nel suo progetto tecnico. Ha riconosciuto la sua crescita esponenziale, ma ha anche evidenziato le difficoltà che un giovane talento deve affrontare quando diventa un punto di riferimento.
YILDIZ ALLA DEL PIERO – «I paragoni sono delicati, sono calci diversi. Del Piero ha fatto la storia, Kenan è al suo primo anno che gioca da protagonista vero. Giocatore importantissimo, il più importante della rosa, gioca sempre dall’inizio tutte le partite. Non è facile, magari uno inizia più spensierato, più leggero, poi si rende conto nel suo percorso e le altre squadre si accorgono dei pericoli e fanno più attenzione. Giocando sempre spende più energie e il rendimento non è sempre uguale… È giusto che riposi anche, poi ha anche questo ginocchio… Ma son tutte cose normali, fan parte del percorso».
Le parole di Tudor sono un mix perfetto di elogio e gestione oculata. Da un lato, l’incoronazione: definire Yildiz «il più importante della rosa» è un attestato di stima enorme, che ne certifica lo status di leader tecnico indiscusso, nonostante la giovane età. Dall’altro lato, però, l’allenatore mette in luce le difficoltà che questo ruolo comporta.
Non è facile giocare sempre, specialmente per un ragazzo al suo «primo anno da protagonista vero». La pressione aumenta, le «altre squadre si accorgono dei pericoli e fanno più attenzione», raddoppiando le marcature e limitandone gli spazi. Tutto questo comporta un dispendio di energie fisiche e mentali enorme, che inevitabilmente porta a un «rendimento non sempre uguale».
Ecco perché Tudor apre alla possibilità di un riposo: «È giusto che riposi anche», ammette, facendo anche un accenno a un piccolo problema fisico («poi ha anche questo ginocchio») che, pur non essendo preoccupante, va gestito con attenzione. Tutte queste difficoltà, però, sono considerate «cose normali», tappe obbligate nel «percorso» di crescita di un potenziale campione.
Il messaggio di Tudor è chiaro: Yildiz è fondamentale, ma non è un robot. Va protetto, gestito e aiutato a superare questo primo, inevitabile momento di appannamento. La fiducia nei suoi confronti resta totale, ma la Juventus deve imparare a non dipendere esclusivamente dalle sue magie. La trasferta contro la Lazio lo vedrà ancora protagonista, ma il tecnico ha lanciato un segnale: anche i fuoriclasse, a volte, hanno bisogno di tirare il fiato. La gestione delle energie del suo gioiello sarà una delle chiavi per il futuro della Vecchia Signora.









































