BundesItalia
·24 giugno 2020
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Salvo clamorosi ribaltoni, dall’anno prossimo ci saranno cinque squadre di Monaco e sobborghi nelle prime tre divisioni tedesche: Il Bayern Monaco, il Bayern II, il Monaco 1860, il Türkgücü e l’Unterhaching. Inutile dire che l’unico vero derby sia quello tra la prima squadra del Bayern Monaco e il 1860, diventato una classica fino al crollo dei Löwen nelle serie inferiori: l’ultimo scontro diretto in Bundesliga risale al 2004, in assoluto invece l’ultimo confronto è nei quarti di finale di DFB-Pokal nel 2008. Il posto del derby ‘classico’ anche quest’anno è stato preso dal derby ‘alternativo’: quello che si gioca per la prima volta nella corrente stagione in 3.Liga, non a livello regionale, tra il 1860 e il Bayern II.
La promozione conquistata lo scorso anno dagli Amateure dalla Regionalliga ha implicato tra le altre cose anche il ritorno alle sfide tra il club ‘re’ del calcio tedesco e la sua principale antagonista cittadina. Anche se in salsa diversa. Entrambe da alcuni anni, cioè da quando il 1860 ha lasciato l’Allianz Arena, condividono lo stadio: giocano le gare casalinghe al Grünwalder, stadio vecchio stile – l‘avanguardia è un’altra cosa, diciamo – della periferia cittadina, nella zona di Giesing, storicamente la casa dei Löwen. Il centro d’allenamento, con sede del club e biglietteria, si trovano a qualche centinaio di metri dall’impianto.
La partita d’andata finì 1-1 per effetto dei goal di Dressel e di Wriedt su rigore. Il risultato però se lo sono dimenticati tutti: ciò che è rimasto impresso è stato soprattutto il colore, l’atmosfera, il clima. 15mila persone all’interno dello stadio, tante altre all’esterno. Come due anni prima, quando i club si erano incrociati in Regionalliga. Perché il derby seppur alternativo è sempre un evento. Quest’anno, inevitabilmente, sarà diverso. Il Grünwalder all’interno sarà deserto mentre fuori la Polizia di Monaco ha assicurato che dispiegherà diversi uomini per evitare che le tifoserie si ritrovino e magari vengano a contatto. Anche se il rischio sembra effettivamente basso.
Quello di stasera sarà il ‘derby alternativo’ numero 26: finora il Bayern II ha vinto 5 volte, contro le 9 del Monaco 1860. Difficile eleggere un favorito, anche se gli Amateure nelle ultime 15 partite hanno totalizzato qualcosa come 36 punti che valgono, al momento, la vetta della classifica. Un motivo di grande soddisfazione per Rummenigge, Kahn e la dirigenza. Anche se, in ogni caso, la promozione in Zweite Liga è vietata dal regolamento: in quel caso il Bayern avrebbe due voti nell’assemblea della DFL e lo statuto lo vieta.
Il 1860, invece, si trova a 52 punti, 6 in meno dei rivali, poco sotto la zona promozione. Viene da una flessione, dopo una striscia di 16 risultati utili consecutivi dall’arrivo in panchina di Marcel Köllner, tecnico che nel 2018 aveva riportato il Norimberga in Bundesliga. La promozione in Zweite rimane ancora un obiettivo, anche se la stracittadina appare come una partita chiave da vincere per forza per continuare a sperare. Il Bayern potrebbe contare anche su elementi ormai di fisso nel giro della prima squadra come Cuisance e Zirkzee. Anche se, visto il rendimento recente, forse non ce ne sarebbe bisogno. In ogni caso, che sia davanti ai 70mila dell’Allianz, ai 60mila dell’Olympiastadion o ai 15mila (o zero) del Grünwalder, un derby è un derby. E perderlo non piace a nessuno.