Calcio In Pillole
·5 gennaio 2021
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L’inverno a cavallo tra il 1962 e il 1963, in Inghilterra, è stato il più freddo del XX secolo. Tra dicembre e febbraio le temperature crollano, e gli inglesi dovranno affrontare intere settimane di gelo polare. Solo due volte, dal 1659, si erano registrate medie più rigide, nel 1983/1684 e nel 1739/1740. A metà dicembre del 1962 arriva la prima neve, e a pochi giorni dal Natale un anticiclone scandinavo porta con sé il gelo russo. Gennaio, così, sarà caratterizzato da temperature costantemente oltre i due gradi sotto lo zero termico.
La morsa del gelo invernale, in realtà, strinse all’epoca tutta Europa, ma gli effetti peggiori li pagò proprio l’Inghilterra. Anche dal punto di vista sportivo, e quindi calcistico. Ci furono partite di FA Cup rinviate e riprogrammate anche dieci volte. L’apice, almeno simbolicamente, si tocca il 5 gennaio 1963, quando su 32 partite del terzo turno di FA Cup in programma se ne giocano appena 3. Tutte le altre, si giocheranno a febbraio. Il calendario, del resto, aveva già visto i primi stravolgimenti nel boxing day del 26 dicembre. Dopo le abbondanti nevicate del 22 dicembre, furono tantissime le partite rimandate, specie quelle in calendario nel Sud dell’Inghilterra.
Va relativamente meglio nella parte settentrionale, dove ad esempio il Manchester United a Santo Stefano scende in campo contro il Fulham. Peccato che poi debba aspettare fino al 23 febbraio per tornare a giocare. In questo senso, però, il poco invidiabile record è del Bolton, che rimane fermo dall’8 dicembre al 16 febbraio senza giocare un singolo match. Da febbraio in poi, sarà una vera e propria corsa, in un calendario super compresso e fitto di impegni. Basti pensare che la sola FA Cup, alla fine, subirà qualcosa come 261 rinvii. In campionato, una volta sciolte neve e ghiaccio, dopo due mesi, a correre più di tutti è l’Everton, che conquista così il sesto titolo della sua storia.