Acerbi racconta: «Neanche il 5-0 mi toglierò l’orgoglio delle due finali in tre anni. Vi racconto il gol al Barcellona» | OneFootball

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·19 settembre 2025

Acerbi racconta: «Neanche il 5-0 mi toglierò l’orgoglio delle due finali in tre anni. Vi racconto il gol al Barcellona»

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Le parole di Francesco Acerbi, difensore dell’Inter, sulla finale di Champions League raggiunta nella scorsa stagione. I dettagli

Francesco Acerbi non è soltanto un difensore di livello internazionale. È un uomo che ha attraversato l’inferno, più volte, ed è sempre tornato in piedi, pronto a combattere. E lo racconta senza filtri nella sua autobiografia, “Io, guerriero”, edita da Rizzoli. Un titolo che è già una dichiarazione d’identità. Ma è nel capitolo dedicato alle “emozioni forti” che l’anima di Acerbi si scopre del tutto, portando il lettore dentro uno dei momenti più iconici della recente storia nerazzurra: il gol contro il Barcellona nella semifinale di Champions League.

“Sembrava impossibile arrivarci di nuovo”, scrive Acerbi. E invece l’Inter era di nuovo lì, a giocarsi un posto per la finalissima, proprio come due anni prima. E ancora una volta lui, Francesco, era protagonista. Quella rete al Barça non è solo un gesto tecnico, è la somma di una vita: “In quell’istante ho pensato a tutto quello che avevo vissuto. Alla Lazio, al Sassuolo, alla malattia, al primo gol in Champions, alle vittorie, alle sconfitte. Tutta la mia carriera racchiusa in un secondo”.


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Un secondo che vale un’esistenza. Un secondo che lo ha portato a Monaco di Baviera, il 31 maggio 2025, per giocarsi la finale di Champions League contro il Paris Saint-Germain. L’epilogo, però, non è stato quello sognato: “Abbiamo giocato. Davvero. Ma non è bastato. Loro sono stati più lucidi, più cinici, più bravi di noi”, scrive Acerbi con onestà e lucidità. “Rimane l’orgoglio per il percorso esaltante che abbiamo fatto. E la delusione per l’epilogo”.

Non c’è rabbia nelle sue parole, solo consapevolezza. Acerbi conosce le regole della vita e del calcio: “Nel calcio, come nella vita, non si vince sempre. Ogni volta che c’è un vincitore, c’è anche qualcuno che perde. Fa parte del gioco”. Eppure, nonostante la sconfitta, non si sente sconfitto. Anzi: “Non ho nulla da rimproverarmi. Non io, non noi. Abbiamo dato tutto. E arrivare per due volte in tre anni a giocarci una finale di Champions con questa maglia, in mezzo a mille difficoltà, è un orgoglio che nessuno potrà togliermi. Nemmeno una sconfitta in finale”.

Francesco Acerbi è questo: un uomo che ha imparato a cadere, ma soprattutto a rialzarsi. E che, nel silenzio di un gol contro il Barcellona, ha racchiuso una vita intera.

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