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FiorentinaUno

·2 novembre 2025

Addio Pradè, dietro le dimissioni: tra tensioni interne e scelte contestate dai tifosi

Immagine dell'articolo:Addio Pradè, dietro le dimissioni: tra tensioni interne e scelte contestate dai tifosi

Non è dato sapere se e quanto Daniele Pradè abbia rotto gli indugi ed abbia presentato le dimissioni per i nuovi messaggi del tifo viola, ma di certo l’intento è stato quello di non proseguire nel rappresentare un ulteriore problema per il club.

«Abbiamo perso tutti, era il momento giusto» ha confessato, stando a quanto riportato da Il Corriere Fiorentino, alle persone vicine. Il dirigente romano si è fatto da parte davanti a una situazione della quale si considera primo colpevole, come del resto aveva anticipato nelle dichiarazioni seguite alla sconfitta con il Milan, anche per non aggravare un clima già pesante, tanto più in una domenica delicata come quella che attende Pioli e la squadra.


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Pradè dimesso(foto ANSA)- FiorentinaUno.com

I motivi delle dimissioni di Pradè

Dalle riflessioni estive, quando Pradè aveva già preso in considerazione l’ipotesi di un passo indietro, siamo passati alle spiegazioni riferite a Commisso, che ha accettato le dimissioni. Sulle pagine de Il Corriere dello Sport, una fonte vicina a Pradè ha commentato la notizia della separazione tra la Fiorentina e l’ex DS. Queste le sue parole:

“Venerdì sera ho incontrato casualmente Pradè. Era giù di morale. Si sarebbe dimesso questo pomeriggio, in caso di mancata vittoria della Fiorentina sul Lecce, magari insieme a Pioli. Poi ieri mattina sono apparsi altri striscioni di contestazione e Pradè non ce l’ha fatta ad arrivare a oggi. «Se sono io a portare l’energia negativa, meglio andarmene, per me ma soprattutto per la Fiorentina», questo il senso delle sue dimissioni.

Le ragioni sono almeno quattro. La prima, la più importante: non riusciva più a sopportare la contestazione dei tifosi, iniziatasi la stagione scorsa perché, prima di una partita fondamentale di Conference contro il Betis Siviglia, aveva consigliato a Commisso di prolungare il contratto di Palladino, inviso alla curva. Una mossa chi si è rivelata sbagliata perché, dopo aver preparato insieme ai dirigenti la lista dei giocatori da tenere e da cedere per la stagione seguente, Palladino ha fatto dietrofront e se n’è andato, a causa della contestazione e il pessimo rapporto con Pradè incurante della figuraccia che avrebbero fatto Commisso e la Fiorentina.

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Esonero Pioli, momento rovente: la situazione in casa viola (FiorentinaUno – ANSA)

Quindi, Pradè è stato contestato nonostante sia stato lui una delle cause delle dimissioni improvvise di Palladino. La contestazione non è terminata nemmeno dopo il mercato estivo quando le operazioni della Fiorentina erano state accolte positivamente dai tifosi. La seconda ragione è professionale: si sentiva responsabile del disastro di questo campionato. La terza è dello stesso tipo: in tre mesi non è riuscito a capire cosa sia successo e stia succedendo nella squadra.

La quarta, infine: in caso di mancata vittoria col Lecce, non voleva essere lui a decidere l’eventuale licenziamento di Pioli. Se fosse successo, si sarebbe dimesso un istante dopo. Ora tutto passa in mano ad Alessandro Ferrari, direttore generale della Fiorentina, con la promozione di Goretti al posto di Pradè.

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