Adeyemi e quella frecciatina di Kovac dopo Manchester City Borussia Dortmund: cos’è successo per l’ex obiettivo della Juventus, parole che non passano inosservate… | OneFootball

Adeyemi è stato punzecchiato così da Niko Kovac dopo Manchester City Borussia Dortmund. Le sue dichiarazioni

Una prestazione di grande velocità, ma di scarsa concretezza. Il Borussia Dortmund esce travolto dalla sfida contro il Manchester City (sconfitta per 4-1), e nel post-partita il tecnico Niko Kovac analizza la prova del suo talento, Karim Adeyemi: promosso per l’impegno, bocciato per il cinismo.

Tanta velocità, zero gol: la frustrazione di Kovac

Karim Adeyemi è stato uno dei giocatori più attivi del Dortmund. Come sottolineato dallo stesso allenatore, «in fase offensiva ha fatto davvero bene», mettendo in difficoltà la difesa del City con la sua velocità e i suoi rapidi cambi di direzione.

Ultime notizie Calcio Estero: tutte le novità del giorno provenienti da tutto il mondo

Tuttavia, questa vivacità non si è tradotta in gol. L’attaccante ha fallito diverse occasioni nitide, una pecca che il suo allenatore non ha mancato di sottolineare con frustrazione.

“Deve ricompensarsi”: il paragone impietoso con Foden

Koavc ha evidenziato la differenza tra i suoi giocatori e quelli avversari, usando un paragone impietoso con il mattatore del match, Phil Foden.

«Adeyemi avuto due o tre occasioni davvero ottime, che Foden ha invece concretizzato dall’altra parte. Avrei voluto che Karim facesse lo stesso, ma non l’ha fatto».

Mentre il talento del City (che con quella doppietta ha eguagliato un record di Alessandro Del Piero) trasformava in oro ogni pallone, Adeyemi non è riuscito a incidere.

Un talento da sgrezzare

In una notte di Champions League dove il cinismo fa la differenza, il Dortmund paga a caro prezzo l’imprecisione dei suoi attaccanti. Per Adeyemi, questa partita è la fotografia del suo potenziale: un giocatore capace di creare il panico nelle difese avversarie, ma che deve ancora compiere l’ultimo, fondamentale step per trasformarsi da semplice “velocista” a vero e proprio bomber. Kovac lo sa e lo sprona: per competere a questi livelli, la bellezza non basta, servono i gol.