Adzic ‘coccolato’ dal suo ex allenatore: «È un mix tra Jugovic e Bellingham! Se la Juventus ha deciso di tenerlo invece di mandarlo in prestito è per questo motivo» | OneFootball

Adzic è stato raccontato così dal suo ex allenatore, Milinkovic, ai tempi del Budcnost Podgorica. Lo ha detto sul gioiello della Juventus

L’eroe del Derby d’Italia, il ragazzo che ha fatto esplodere l’Allianz Stadium. Due giorni dopo la prodezza che ha piegato l’Inter, tutti parlano di Vasilije Adzic. E chi lo conosce bene, come il suo ex allenatore ai tempi del Budućnost, Mladen Milinković, non è affatto sorpreso. Intervistato da La Stampa, il tecnico ha svelato i segreti del suo ex pupillo, confermando un paragone a dir poco illustre.

“Un tiro fantastico, ma non è una sorpresa”

«Il gol? L’ho visto, è stato un gran bel gol. Ma chi lo conosce dovrebbe sapere che ha un tiro fantastico». Così Milinković ha commentato la rete del giovane fantasista, un bolide all’incrocio dei pali che ha deciso la partita. Nessuna sorpresa, dunque, ma la semplice manifestazione di un talento purissimo.

L’allenatore ha poi parlato della sua crescita, rallentata da qualche infortunio, ma sempre costante. «È arrivato molto presto ai massimi livelli, ha avuto bisogno di tempo per adattarsi. E se la Juventus ha deciso di tenerlo invece di mandarlo in prestito è perché crede in lui».

“Un mix tra Jugović e Bellingham”

Ma la vera investitura arriva con un paragone che fa sognare i tifosi della Signora. Milinković ha confermato una sua vecchia intuizione: «Se credo ancora che Vasilije sia un mix tra Jugović e Bellingham per caratteristiche? Sì. Il tempo dirà se ho ragione o no».

Un paragone che unisce un eroe del passato bianconero come Vladimir Jugovic, decisivo nella Champions del ’96, e una superstar del presente come Jude Bellingham. Un mix di intelligenza tattica, forza fisica e capacità di essere decisivo.

La Vecchia Signora si gode il suo nuovo gioiello. Un classe 2006 che, dopo essere stato a un passo dal prestito, si è preso la scena nel modo più clamoroso. E le parole del suo primo, grande maestro, non fanno che alimentare le speranze: la Juve ha forse trovato un potenziale fuoriclasse.