«Al Milan Maldini era un capitano vero, Inzaghi un cannibale»: Dalla Bona e il retroscena sulla lite Shevchenko Inzaghi | OneFootball

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Milannews24

·28 novembre 2025

«Al Milan Maldini era un capitano vero, Inzaghi un cannibale»: Dalla Bona e il retroscena sulla lite Shevchenko Inzaghi

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Dalla Bona, ex centrocampista del Milan, ha ripercorso gli anni trascorsi in rossonero raccontando importanti aneddoti

Samuele Dalla Bona, ex centrocampista con un passato importante tra Chelsea, Milan e diverse squadre di Serie A, si è raccontato in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, dedicando ampio spazio alla sua breve e intensa esperienza in rossonero. L’arrivo al Milan fu la conseguenza di una scelta presa con grandi incertezze e rammarico per aver lasciato l’Inghilterra: Ranieri e Panucci lo avevano avvertito di non tornare in Italia, un passo di cui si è pentito più volte.

IL TRASFERIMENTO E LA SCELTA SBAGLIATA«Braida mi anticipò alle 11 che sarebbe stato a Stamford Bridge per Chelsea-Fulham. Spinto dalla famiglia, dall’agente e dagli amici, accettai. Ci penso ancora oggi: sarei dovuto restare lì a vita»


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L’esperienza al Milan fu subito segnata da un test fallito. La sfida decisiva fu quella contro il Real Madrid in amichevole al Bernabeu: Dalla Bona giocò un tempo “e male” come esterno destro, ritrovandosi di fronte l’irruenza di Roberto Carlos. «Presi un giallo dopo un quarto d’ora e poi uscii. Era un test. Se l’avessi passato, allora ok, avrei continuato. Purtroppo, il calcio italiano è questa roba qui. Vieni giudicato subito», ha dichiarato Dalla Bona, ammettendo che Ancelotti lo schierò in una posizione difficile.

Dalla Bona e il retroscena sulla finale di Champions e il ruolo di Maldini

L’ex centrocampista ricorda anche la finale di Champions League del 2003 vinta contro la Juventus, vista dalla tribuna di Manchester. Ma è un episodio accaduto in rifinitura a colpirlo particolarmente: la lite tra i due bomber Andriy Shevchenko e Filippo Inzaghi. «Ricordo una discussione tra Inzaghi e Shevchenko durante la rifinitura, si presero a male parole. Maldini si avvicinò e gli disse di fermarsi». Dalla Bona definisce Paolo Maldini un “capitano vero”, capace di incutere “un po’ di soggezione”. Inzaghi, invece, era un vero “cannibale”: «Prima della finale provò i movimenti da solo in un campo da golf». Il racconto si chiude con una parentesi mondana al fianco di Marco Borriello, “il bellone del gruppo”, svelando come fosse un’altra epoca per il calcio.

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