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Diego D'Avanzo·5 ottobre 2025
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Diego D'Avanzo·5 ottobre 2025
Massimiliano Allegri ritrova la Juventus da avversario dopo quasi 12 anni, l'ultima volta fu il 6 ottobre 2013: Juventus (di Conte) vs Milan (di Max) con vittoria bianconera per 3-2.
Allegri quindi rincontra il suo passato: 8 anni di trofei, vittorie, sconfitte dolorose e anche tanti meme rimasti impressi nella storia del calcio italiano. Dei momenti che, in un certo senso, hanno forgiato i primi contenuti virali a tema calcio sui social italiani.
A prescindere dalla squadra per cui si tifa, ogni appassionato di calcio italiano ha visto almeno una volta (o più, se si vuole essere onesti) la partita a basket tra Pogba e Allegri nel 2016.
Prese in giro, risate, ambiente leggero e tentativi di rubare qualche centimetro. Ma in quel video c'è anche un momento sottovalutatissimo: Dybala che tenta di fare canestro di testa sul rimbalzo (e in un'altra occasione ci riuscirà) ma nessuno gli dà corda. Quanti feels.
Ritrovare il primo lancio della giacca di Allegri probabilmente è impossibile anche per lui, come a dire: "Ti ricordi quando hai iniziato a camminare?". Ma il primo momento in cui è diventato virale è certo, risale al 2015: la Juve vince 3-2 contro il Carpi che però nel finale sfiora il pareggio.
Pericolo mancato e cappotto per aria, all'epoca Massimiliano Allegri scrisse anche sul suo profilo - poi cancellato - di Twitter (si chiamava ancora così): "Meglio gettare via il cappotto che punti! Non sempre #civuolecalma". Gli antichi Greci chiamerebbero questo istante "Arché", però anche "Base meme definitiva" è passabile.
L'analogia tra vincere per un solo gol e il cavallo che arriva 1° di "Corto Muso" è ormai inflazionata, tanto da essere stata inserita nella Treccani nel 2021. Ora siamo nel pieno del suo secondo ciclo vitale e tra 15 anni tornerà di moda, essendo praticamente vintage.
Perché in realtà questa espressione ha "solo" 6 anni nonostante sembri essere nata insieme alla Terra: invece è datata aprile 2019, dopo una sconfitta di misura con la Spal. Di "Corto muso", appunto. Amarcord.
A sfondo ippico c'era già stata la profezia del cavallo Minnesota nel 2018: “Una volta andai a giocare un cavallo, ti parlo di quarant’anni fa e c'era un allibratore".
"Il cavallo si chiamava Minnesota. E io andai là e gli dissi ‘voglio giocare Minnesota’ e lui mi rispose ‘è più facile che tu alleni in serie A che vinca questo cavallo'. Vinse il cavallo e io sono arrivato ad allenare in Serie A”.
Lele Adani lavorava per Sky, Max Allegri aveva appena pareggiato 1-1 in casa dell'Inter con la Juventus. Le frecciatine volavano da tempo e raggiungono l'apice nel confronto post-partita: "Fare l’allenatore non vuol dire fare gli schemi tattici, al giorno d’oggi stanno diventando tutti teorici, ma io sono un pratico."
In quel momento avviene ufficialmente lo scisma del calcio italiano: i giochisti vs i risultatisti, con i rispettivi slogan: "Futbol!" vs "Corto muso" (che era stato creato due settimane prima). Questa lite non è diventata solo un meme: è stato un evento fondante. I nostri feed di Insta, ringraziano.
Nella conferenza del suo primo addio alla Juventus, sempre nel 2019 ma nel mese di maggio, Allegri fa un riassunto del suo pensiero: "Nella vita ci sono le categorie [...] io al Gabbione di Livorno li vincevo tutti i tornei, ne ho perso solo uno! Certi vincevano sempre e altri perdevano. Ci sarà un motivo Dio santo!"
Questa frase in realtà potrebbe essere uno spin-off del "Sono tutti teorici", ma anche in questo caso c'è un easter egg nascosto, quasi dimenticato: "Vi vorrei fare un esempio... ma non ve lo faccio sennò viene giù tutto". Frecciata a Sarri? Prosieguo con Adani? Non lo sapremo mai, d'altronde anche Max c'ha la sua lore.
📸 FILIPPO MONTEFORTE - AFP or licensors