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·13 settembre 2025
Allegri pre Milan Bologna: «Normale avere pressione. Vi svelo questo su Rabiot, mentre a chi dice che con Vlahovic saremmo stati tra le prime quattro sicuramente…»

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·13 settembre 2025
Massimiliano Allegri, allenatore del Milan, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di domani sera a San Siro tra i rossoneri e il Bologna di Italiano. Le dichiarazioni dell’ex bianconero.
MILAN-BOLOGNA – «Oggi praticamente inizia la stagione, il mercato ha chiuso il 1 settembre. Il Bologna non è più una rivelazione ma una squadra abituata alle zone alte della classifica grazie all’ottimo lavoro di Sartori e Italiano. È una squadra che ha grande velocità, ha giocatori di grande tecnica, danno grande intensità alla partita. È la nostra seconda in casa, contro la Cremonese abbiamo perso prendendo gol evitabili e domani dobbiamo fare assolutamente meglio».
SE IL MILAN E’ PRONTO DOPO IL MERCATO – «Non so se è pronto o non pronto, so solo che domani giochiamo col Bologna ed è una partita che bisogna vincere. Bisogna cominciare a vincere in casa, non sarà semplice. Sono arrivati tre giocatori nuovi, sono molto contento della rosa a disposizione, la società ha fatto un buon lavoro. Sono arrivati giocatori con più partite nelle gambe e giocatori giovani, un buon mix. Abbiamo tutti in testa che sarà un percorso difficile per tornare a giocare la Champions».
QUANDO SI E’ SENTITO CON RABIOT – «Via messaggio ci siamo scritti, ma poi dopo non l’avevo più sentito prima del trasferimento di 10 giorni fa. Sta bene fisicamente. Nkunku è quello che è più indietro fisicamente, non si è mai allenato con la squadra col Chelsea. Credo che avrà 25-30 minuti nelle gambe. È a disposizione, è un giocatore importante».
RABIOT TITOLARE – «Devo valutare tra oggi e domani mattina la situazione di quelli che sono rientrati dalle nazionali. Avendo Nkunku a mezzo servizio, Leao fuori, abbiamo Balentien che è entrato a Lecce con buon piglio, abbastanza smaliziato. Sono contento di quello che ha fatto Gimenez in nazinale: è bravo, ha i gol nelle gambe. È arrivato a gennaio l’anno scorso e i primi sei mesi, soprattutto entrando a metà stagione, c’è un momento di adattamento. Credo che Gimenez quest’anno possa fare un’ottima stagione».
C’E’ CHI DICE CHE CON VLAHOVIC SAREBBE STATO QUARTO POSTO ASSICURATO – «Mi viene da sorridere quando mi dicono che con quello si vince e con quell’altro si perde. Nel calcio ci sono troppe variabili, bisogna essere bravi a gestire l’imprevisto. Non si può dire che con uno si vince e l’altro si perde, l’imprevisto è dietro l’angolo. Possiamo solo lavorare con grande passione per cercare di creare i presupposti per poter vincere partite. Il resto sono chiacchiere simpatiche da sentire. Di sicuro non c’è niente, di sicuro c’è solo che bisogna lavorare. Il resto sono solo chiacchiere».
MILAN DA SCUDETTO CON RABIOT – «La società è stata molto brava a cogliere l’occasione. Giocatori come Nkunku, Estupinan, come tutti quelli che sono arrivati hanno alzato il livello della squadra. Bisogna lavorare e vedere in che posizione saremo a marzo. Dobbiamo lavorare con serenità e fiducia per arrivare passo dopo passo all’obiettivo, che non si decide in una partita. Dobbiamo creare le basi per far sì che quando ci saranno le partite decisive noi dobbiamo essere dentro le partite decisive. Dobbiamo avere le spalle larghe perché ci saranno momenti difficili. Non è che la squadra è migliore se vince o peggiora se perde, i valori dei giocatori sono quelli. Va trovata una coesione di squadra, con 10 giocatori nuovi… Più giocano insieme e più crescono e su questo sono molto fiducioso».
PRESSIONE SU ALLEGRI – «È normale avere pressione, sono l’allenatore del Milan. Noi dobbiamo vincere partite, il resto sono chiacchiere. la cosa più importante da fare è che io e i giocatori lavoriamo per il club e non per noi stessi. I giocatori sono gli artefici delle vittorie, io sono l’artefice delle sconfitte. Bisogna lavorare tutti nella stessa direzione con grande serenità ed equilibrio per l’azienda Milan. Deve essere chiaro a tutti e su questo siamo tutti d’accordo».
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