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·23 agosto 2025
Allegri, Sarri e Pioli: ritorni di prestigio o rischiose ripartenze?

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·23 agosto 2025
La Serie A 2025/26 si apre con tre panchine prestigiose affidate a volti noti. Massimiliano Allegri torna al Milan, Maurizio Sarri riprende la Lazio, Stefano Pioli riabbraccia la Fiorentina.
Scelte che evocano ricordi forti, ma che pongono una domanda: i grandi ritorni sono sinonimo di rinascita o di nostalgia mal gestita? Lo riporta la Gazzetta dello sport
Allegri al Milan: l’usato sicuro per tornare in alto
Dopo un periodo di turbolenze tecniche e un ottavo posto nell’ultima stagione, il Milan ha scelto di riaffidarsi ad Allegri, già protagonista del tricolore 2011. Il tecnico livornese, 58 anni, porta con sé la filosofia che lo ha reso uno dei più vincenti in Italia: solidità difensiva, gestione pragmatica delle risorse e un approccio orientato al risultato più che allo spettacolo.
Il mercato rossonero ha seguito le sue indicazioni: cessioni di rilievo (Reijnders, Thiaw) e innesti di peso (Modric, Jashari, Estupiñán, Ricci). L’obiettivo minimo è il ritorno in Champions League, ma l’assenza di coppe europee potrebbe facilitare una corsa più ambiziosa. Allegri, due volte campione con la Juve e reduce da un periodo di critiche feroci, ha la possibilità di dimostrare che la sua idea di calcio è ancora attuale.
Sarri alla Lazio: continuità tra difficoltà
Per Maurizio Sarri il ritorno in biancoceleste è un atto di coerenza e di opportunità. Dopo un anno di stop, il tecnico ritrova una Lazio che non ha potuto rinnovarsi sul mercato a causa delle restrizioni economiche, ma che conosce già i meccanismi del sarrismo.
La missione è chiara: riportare la squadra in Europa, possibilmente oltre la Conference League. Sarri, amatissimo a Napoli e criticato dopo il passaggio alla Juventus, ritrova nel celeste una sfida di carattere: dare identità e stabilità senza grandi investimenti, puntando sulla memoria tattica del gruppo.
Pioli-Fiorentina: la terza vita per un salto di qualità
Per Stefano Pioli, quella di oggi è la terza esperienza a Firenze: la prima da calciatore negli anni Novanta, la seconda da allenatore tra il 2017 e il 2019 segnata dalla tragedia di Davide Astori, e ora un ritorno con prospettive europee.
Il tecnico campione d’Italia con il Milan nel 2022 eredita una squadra con buone basi, abituata alla Conference League ma desiderosa di salire di livello. L’Europa League è l’obiettivo realistico, la Champions League il sogno da inseguire. Pioli arriva più maturo, forte di successi recenti e di una reputazione consolidata.
Ritorni: storia di successi e fallimenti
La storia della Serie A insegna che i ritorni possono essere un’arma a doppio taglio. Ci sono casi negativi:
Sacchi bis al Milan (1996-97): undicesimo posto e una storica sconfitta 6-1 contro la Juve.
Capello nella stagione successiva: decimo posto e Coppa Italia sfumata.
Spalletti bis alla Roma: segnato dalla complessa gestione dell’addio di Totti.
Eppure ci sono anche esempi di successo:
Lippi alla Juventus: due scudetti nel secondo ciclo.
Trapattoni: una Coppa Uefa al ritorno in bianconero.
Ancelotti al Real Madrid: due Champions e due campionati nella seconda avventura.
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