😡Allegri vs Leao: NON è la 1° volta! Le liti con Ibra, Dinho, Chiesa e...⚠ | OneFootball

Il confrontro accesso tra Max Allegri e Leao nello spogliatoio dopo Juventus-Milan (qui i dettagli) ha portato a delle discussioni sul portoghese negli ultimi giorni.

L'allenatore del Milan però non è nuovo a situazioni spinose nella sua carriera, vediamo alcuni esempi e come sono stati gestiti.

Ronaldinho: cessione dopo 6 mesi

L'episodio che si è concluso in modo più drastico (e molto diverso da quello di Leao) è l'esempio di Ronaldinho: perché Max arriva al Milan nel 2010 e si capisce in pochi mesi che le strade tra allenatore e giocatore si separeranno.

Il brasiliano gioca titolare fino a metà ottobre e da quel momento per lui ci saranno solo panchine o scampoli di partita. Le uscite a tarda notte di Ronaldinho non piacciono ad Allegri: «Non sono orari compatibili con quelli di un atleta» dice a novembre 2010. Infatti a gennaio 2011 Dinho viene ceduto al Flamengo.

Solo nel 2024 Galliani svelerà un retroscena: «Quasi ogni giorno Allegri mi chiamava per lamentarsi che Ronaldinho arrivava tardi agli allenamenti, che alla sera andava nei locali, che riposava poco. Un giorno mi telefona ancora più imbufalito del solito: 'Basta, ho perso la pazienza! Dobbiamo venderlo assolutamente! Stamattina è arrivato puntuale!».

Il rapporto umano tra calciatore e allenatore però è sempre rimasto amicale, come confessatto dallo stesso Dinho.

Ibrahimovic: rissa sfiorata e Scudetto perso

Nella stagione 2011/12 il Milan passa gli ottavi di Champions League ma perdendo al ritorno per 3-0 contro l'Arsenal, Allegri torna ridendo dalle interviste e, per poco, non viene alle mani con Ibrahimovic.

«Zlatan non la prese bene e glielo fece notare in modo ruvido. Per me quel giorno si è rotto qualcosa: avevamo 10 punti sulla Juventus e buttammo via il campionato», queste le parole di Amelia in una recente intervista alla Gazzetta.

In passato - sempre sulla Gazzetta - anche Zambrotta è tornato sulla vicenda e sulla gestione di quella squadra: «Allegri in una gara decisiva disse chiaramente che se avesse avuto solo 14 calciatori sarebbe stato lo stesso. Allora mi sono guardato in faccia con Ibrahimovic per dire: 'ma questo che sta dicendo?' In quell'occasione abbiamo perso lo scudetto».

Bonucci: la cessione al Milan

Una delle liti più famose di Allegri è quella con Bonucci, divisa in più episodi: prima gli insulti al termine di un Juve-Palermo del 2016/17 per un suggerimento di "troppo" dato dal difensore ad Allegri: «Cambia Marchisio che è morto", la risposta è "Pensa a fare il giocatore. sei un cog*****». I due vengono poi quasi alle mani nello spogliatoio.

Allegri vorrebbe mettere fuori rosa Bonucci ma la dirigenza media una tregua, il difensore va comunque in tribuna nella sfida di Champions contro il Porto e lì avviene l'episodio dello sgabello: «È una ca*****, è colpa mia perché non volevo restare seduto e così mi potevo muovere». Una scelta non saggia, quella di sedersi lontano dalla dirigenza.

La rottura finale arriva dopo la finale di Cardiff, quando vengono pubblicate delle ricostruzioni (poi smentite dai giocatori della Juve negli anni a venire) su Bonucci che fa caos nello spogliatoio. La società non prende le sue difese, rinnova il contratto di Allegri e cede il difensore al Milan.

Chiesa: la gestione del malcontento

Nella stagione 2023/24 i rapporti tra Chiesa e Allegri diventano sempre più tesi con l'andare avanti della stagione: l'uso del 3-5-2, qualche problema fisico dell'esterno tra dicembre e gennaio e l'utilizzo crescente di Yildiz creano malcontento in Chiesa.

Un momento di chiara frustrazione si vede nel derby con il Torino: «Sono sempre il primo cambio» pronunciato da Chiesa dopo la sostituzione al 65' minuto. Allegri pubblicamente gli fa i complimenti e tiene la situazione sotto controllo: un gestione sicuramente diversa rispetto ai due esempi di Ronaldinho e Ibrahimovic.

Anche in questo caso il rapporto tra i due rimane ottimo, come ribadito da Chiesa: «È un vincente, per il Milan è una grande scelta. Lui mi ha fatto capire che potevo fare la seconda punta, allargandomi gli orizzonti. Allegri mi ha dato tanto come crescita personale e modo di giocare».

📸 Claudio Villa - 2011 Getty Images