Allenatore Juve, Paolo Rossi contro chi specula sulla posizione di Tudor: «C’è una cosa che non capisco su alcuni tifosi» – VIDEO | OneFootball

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·25 ottobre 2025

Allenatore Juve, Paolo Rossi contro chi specula sulla posizione di Tudor: «C’è una cosa che non capisco su alcuni tifosi» – VIDEO

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Allenatore Juve, Paolo Rossi critica chi specula sull’esonero di Tudor e invoca in generale un’analisi più equilibrata sul momento della Juventus

Un processo mediatico che non ha senso, una caccia al successore che ignora il campo. Il giornalista Paolo Rossi, nel suo consueto commento, ha lanciato un attacco frontale a chi, dopo le ultime difficoltà della Juventus, ha già iniziato a speculare sul futuro di Igor Tudor, invocandone l’esonero e lanciando nomi per la sua successione. Per Rossi, è tempo di smetterla con le “battaglie di principio” e di tornare a parlare di calcio giocato.

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Rossi: no ai processi sommari, sì all’analisi

Secondo il giornalista, l’atteggiamento di molti addetti ai lavori è diventato una gara a «chi lo spara prima», ovvero a chi anticipa l’esonero di Tudor e indovina il nome del sostituto. Un gioco al massacro che Rossi non condivide e che ritiene dannoso, alimentato da speculazioni facili e prive di fondamento.

CRITICA ALLA SPECULAZIONE – «Ma che questione di principio ci dev’essere attorno alla Juve o ad un allenatore? Io sto notando che molti dei miei colleghi, dei nostri colleghi stanno adesso dedicandosi – e io non lo giudico – a che cosa? Al nuovo allenatore della Juve. A chi lo spara prima. Cioè a quando Tudor salta, a chi arriverà, ai retroscena su Modesto che vuole Palladino. Guardate, a fare questo tipo di comunicazione ci si mette uno più uno. Modesto conosce Palladino? Sparo questo! Poi magari è vero, eh? Però in questo momento in questo momento a me personalmente interessano le partite

Rossi rifiuta categoricamente le “battaglie di principio”, quelle che dividono l’ambiente tra “tudoriani”, “allegriani”, “contiani” o “mottiani”. Il suo approccio è pragmatico: giudicare il lavoro dell’allenatore per quello che produce sul campo, senza pregiudizi.

NO ALLE FAZIONI – «Cioè se qualcuno pensa questo per cui esistono le battaglie di principio, In Italia è così ci sono gli allegriani, ci sono i contiani, ci sono quelli che non vogliono né Allegri né Conte, ne qualche altro ci sono ancora adesso stanno uscendo un po’fuori dei mottiani che per mesi sono stati chiusi nel frigo. No, perché io sono juventino io tifo Juve, tifo Tudor ma al di là di questo non ho una battaglia di principio se Tudor si comporterà in maniera tale da farci arrivare su un livello superiore. Viva Tudor altrimenti discuteremo.»

Il giornalista critica poi l’approccio semplicistico di chi giudica solo in base al risultato, elogiando quando si vince e distruggendo quando si perde. Un modo di fare opinionismo troppo facile e poco utile all’analisi.

L’ANALISI SEMPLICISTICA – «Dopodiché quello che è certo è che a dire “che brutto che brutto che brutto” quando si perde “che bello che bello che bello” quando si vince, ragazzi ve lo consiglio, chi ci ascolta, aprite un canale, fatelo anche voi perché gli opinionisti che fanno così fanno la cosa più semplice del mondo è veramente di una semplicità pazzesca. Vi mettete lì. Dite tutto quello che pensate. Infatti c’è gente che professionalmente molto lontana da quello che facciamo noi e fa bene ma fa benissimo a farlo perché ormai se questa è la tendenza ma è perfetto…»

La sua linea è chiara: servono critiche costruttive, elogi quando meritati, ma soprattutto un tentativo di capire, senza schierarsi a prescindere. Il calcio, conclude Rossi, non è politica, e non va trattato come tale.

SERVE EQUILIBRIO – «…ma non la battaglia di principio cioè qual è la battaglia di principio attorno a Tudor? Qual è? Io non la capisco francamente e quindi da noi almeno da me non la sentirete sentirete delle critiche sentirete degli elogi e magari se riesco ogni tanto se mi viene l’illuminazione farò degli elogi quando magari tutti spareranno contro e viceversa. Ma non per essere bastian contrario, per avere una posizione originale, ma per cercare di capire qualcosa in più, perché ripeto, altrimenti è di una facilità mostruosa. Ci stiamo veramente prendendo un po’ troppo sul serio. è divertente parlare di Juve è un piacere. Se qualcuno pensa che parlare di Juve equivalga a fare politica, ad avere una posizione sul mondo, abbassiamoci perché non siamo questa roba qui, cioè appunto a me colpisce quando mi si viene a dire “ah, ma la società…” ma voi pensate davvero che il nostro mondo sia così importante?»

Un appello alla calma e all’equilibrio, in un momento in cui la Vecchia Signora avrebbe bisogno proprio di questo per ritrovare la rotta. Lasciare lavorare Tudor, analizzare le partite con onestà intellettuale e rimandare i processi a fine stagione: questa la ricetta di Paolo Rossi.

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