BundesItalia
·2 marzo 2021
In partnership with
Yahoo sportsBundesItalia
·2 marzo 2021
Con i quarti di finale della DFB-Pokal 2020/21, in programma il 2 e 3 marzo, la competizione entra nel vivo. E anche quest’anno sono rimaste in gioco squadre certamente non abituate a certi palcoscenici.Scorrendo gli accoppiamenti si notano subito due peculiarità: l’assenza del Bayern Monaco schiacciasassi e la massiccia presenza di squadre che non giocano in Bundesliga, ben tre su otto totali.
Storicamente la DFB Pokal ha sempre visto outsider ben figurare in questa competizione, favorite dal format del torneo a partita secca. E anche quest’anno ne abbiamo avuto una conferma. Jahn Regensburg e Holsein Kiel (2. Bundesliga) e Rot-Weiss essen (Regionalliga), sono le “cenerentole” della competizione, il cui approdo a questo punto del torneo rappresenta già una pagina lucente della loro storia.
Tre squadre, tre storie diverse. Partiamo dall’Holstein Kiel, forse la più quotata delle tre, anche grazie allo scalpo di prestigio dei sedicesimi, dove in una freddissima serata di gennaio ha buttato fuori dalla competizione niente di meno che i campioni del mondo in carica del Bayern Monaco. Una serata magica decisa dal rigore di Fin Bartels dopo 120’ di lotta su fango e neve. Prima del Bayern, il Kiel aveva eliminato i dilettanti del Rieslasingen-Arlen con un rotondo 1-7, mentre dopo, sempre ai rigori, ha avuto la meglio del Darmstadt.
Il Kiel può contare su discrete individualità al quale la 2. Bundesliga sta abbastanza stretta: in porta Gelios si è ben distinto in questo inizio di stagione dando sicurezza al reparto, oltre ad essere stato l’eroe nei turni di DFB-Pokal ai rigori. Insieme al “centralone” tedesco Hauke Wahl ha contribuito a rendere la difesa del Kiel la meno battuta della Zweite. Davanti, invece, Fin Bartels non ha bisogno di presentazioni visto il suo passato al Werder e, attorno a lui, si sono inseriti il coreano Lee, il veloce esterno Fabian Reese (passato nel settore giovanile dello Schalke) e il promettente scuola Dortmund Janni Serra. Il gioco del Kiel è e molto offensivo, e non a caso nelle scorse stagioni ha sfiorato la Bundesliga fermandosi, sul più bello, al Relegationspiel. Nonostante gestioni tecniche sempre differenti. Attualmente la squadra è in mano a Ole Werner, 32 anni.
A vedersela contro il Kiel sarà il “piccolo” Rot-Weiss Essen. La squadra della Renania settentrionale ha superato nei tre turni precedenti della DFB-Pokal 2020/21 squadre di categoria superiore, ovvero Arminia Bielefeld, Fortuna e Bayer Leverkusen. Proprio agli ottavi contro il Bayer, abbiamo assistito ad una partita pazza, in pieno stile DFB Pokal: nei 90’ Schick e compagni hanno sbattuto contro i pali (ben quattro) e contro Daniel Davari, miracoloso a più riprese. Il merito dei ragazzi di Christian Neidhart è stato quello di rimanere sul pezzo per i tempi regolamentari e addirittura reagire al vantaggio di Leon Bailey con le reti di Oguzhan Kefkir e di bomber Simon Engelmann. Lo scontro si preannuncia, comunque, equilibrato e aperto ad ogni risultato. L’Essen può contare sul fattore casa (anche se a porte chiuse), mentre il Kiel sull’esperienza e la maggior tecnica di alcuni sui componenti.
L’altra squadra di Zweite, lo Jahn Regensburg, riceve in casa a Ratisbona il Werder di Florian Kohfeldt, in una partita che non si giocherà comunque in questi giorni a causa dei casi di Covid che si sono registrati nel club bavarese. Anche in questo caso, nonostante la differenza di categoria, l’incontro è più che mai aperto. Il Werder, incostante e non ancora fuori del tutto dal pericolo retrocessione, in coppa ha passeggiato superando senza fatica Carl Zeiss Jena, Hannover e Greuther Fürth segnando 7 gol e subendone 0.
Il Regensburg, curiosamente, nella DFB-Pokal 2020/21 ha superato tutte e tre le eliminatorie ai rigori (Kaiserslautern, Wehen Wiesbaden e Colonia). I migliori elementi dello Jahn sono l’esperto Christoph Moritz a centrocampo (ex Amburgo) e il capocannoniere della squadra Andreas Albers con 6 reti in stagione. Fanno parte della rosa anche interessanti calciatori come Jan-Niklas Beste (in prestito proprio dai Grün-Weißen) e il play Max Besuschkow, di gran lunga il giocatore di movimento più utilizzato da mister Selimbegovic. Le due squadre, nei rispettivi campionati, sono accomunate dal fatto di essere nella stessa posizione di classifica, entrambe infatti non possono dirsi fuori dalle zone calde e, allo stesso tempo, in un limbo lontane da ogni discorso di gloria.
Il Werder, dal canto suo, deve necessariamente fare risultato per “salvare” una stagione ancora una volta grigia. L’approdo alle semifinali darebbe ai verdi linfa per il finale di stagione, oltre che il miraggio di una qualificazione europea che può arrivare soltanto arrivando alla finale dell’Olympiastadion. L’accesso tra le migliori quattro per i verdi non sarebbe una sorpresa, come per lo Jahn, ma sicuramente un risultato difficilmente pronosticabile ad inizio anno. Dall’altra parte il Regensburg si presenta alla sfida leggero e con nulla da perdere, con poche individualità ma con la forza del collettivo per scrivere un altro pezzo di storia del club.
Insomma, soprattutto quest’anno, sarebbe un delitto perdersi questi incontri, che promettono spettacolo, gol e sorprese. La finale di Berlino della DFB-Pokal 2020/21 è alle porte e chissà se quest’anno vedremo una finale inedita o addirittura una squadra di categoria inferiore provare l’assalto alla vittoria finale.