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Inter News 24

·16 novembre 2025

Altafini confessa: «San Siro? Tanti bei ricordi. E’ una vera vergogna che…»

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Altafini riflette e ricorda i bellissimi momenti trascorsi sul prato di San Siro, che verrà a breve sostituito da un nuovo impianto

San Siro, uno degli stadi più iconici del calcio mondiale, sta per lasciare un vuoto difficile da colmare. L’impianto, simbolo della passione calcistica di Milano, sta per essere demolito per fare spazio a una nuova struttura che ospiterà le partite di Inter e Milan. La decisione di abbattere lo stadio storico, condivisa dai due club milanesi, ha suscitato non poche polemiche e emozioni tra i tifosi e gli ex calciatori che hanno vissuto momenti memorabili su quel terreno di gioco. Tra questi, José Altafini, leggenda del calcio italiano e grande protagonista del Milan degli anni ’60, ha parlato della sua tristezza nel vedere la fine di un’era. Durante un’intervista a Il Giornale, Altafini ha riflettuto sul significato che San Siro ha avuto per lui e per i milioni di tifosi che ogni domenica affollavano le tribune, facendo vibrare l’aria con il loro calore e la loro passione. Il nuovo stadio, pur promettendo innovazione e modernità, non potrà mai cancellare i ricordi e le emozioni di decenni di storia che hanno reso San Siro uno dei templi sacri del calcio.SAN SIRO – «Provo tristezza, i teatri di un tempo magnifico, fette di vita, ricordi, gol, folla, cartoline stracciate. È davvero incredibile che due società storiche, riconosciute nel mondo per le loro vittorie internazionali, non abbiano un proprio stadio. Questa storia aggiunge rabbia alla tristezza. Per me San Siro resta lo stadio più bello del mondo per assistere ad una partita di calcio. In campo senti il pubblico vicino, hai addosso l’urlo della folla però il terreno di gioco è stato sempre brutto con la porta del freddo, alla destra delle tribune, quell’area coperta di segatura ma sotto c’era il ghiaccio, usavamo tacchetti chiodati, una volta Cesare Maldini si ferì profondamente al polpaccio, diciotto punti di sutura dopo un contrasto di gioco».

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