Arbitri Serie A, l’AIA prepara una nuova metodologia per contrastare le simulazioni. Ecco come verranno punite | OneFootball

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Inter News 24

·22 ottobre 2025

Arbitri Serie A, l’AIA prepara una nuova metodologia per contrastare le simulazioni. Ecco come verranno punite

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Arbitri Serie A: previsto un nuovo modus operandi per contrastare il più possibile le ammonizioni. Si cambierà a partire da questo weekend

Il calcio italiano si prepara a introdurre una nuova misura disciplinare per contrastare le simulazioni in campo. Come riportato dal Corriere della Sera, nelle ultime ore è emersa l’ipotesi di un ritorno alla prova tv, strumento che, pur essendo caduto in disuso con l’avvento del VAR, non è mai stato formalmente abolito e resta tecnicamente attivo nel regolamento federale. L’obiettivo è chiaro: punire comportamenti antisportivi che sfuggono alla valutazione diretta dell’arbitro e non vengono corretti dalla tecnologia.

Il tema è tornato al centro del dibattito dopo il discusso rigore concesso a Santiago Gimenez durante Milan-Fiorentina, episodio che ha suscitato numerose critiche da parte di tifosi e addetti ai lavori. L’ex arbitro Andrea De Marco, oggi incaricato dall’AIA come responsabile delle relazioni istituzionali con i club di Serie A e Serie B, ha spiegato nel corso del programma Open VAR su DAZN che, con la linea attuale, la soglia per i falli da rigore resta molto alta. Di conseguenza, l’intervento su Gimenez non avrebbe dovuto essere sanzionato.


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Serie A, la prova tv come deterrente per comportamenti scorretti

L’episodio ha riacceso la discussione interna all’AIA sulla possibilità di utilizzare nuovamente la prova televisiva come strumento disciplinare per sanzionare simulazioni evidenti. L’intenzione è quella di ristabilire maggiore equilibrio tra la gestione in campo e quella successiva, rafforzando la credibilità delle decisioni arbitrali e tutelando la correttezza del gioco.

In passato, la prova tv è stata applicata in numerosi casi di condotte scorrette, portando a squalifiche anche retroattive. Il suo possibile ritorno, adattato all’era VAR, consentirebbe di colmare le lacune ancora presenti nella tecnologia, soprattutto nei casi in cui l’arbitro, pur consultando le immagini, non dispone di chiari elementi per individuare una simulazione.

La FIGC e l’AIA valuteranno nei prossimi mesi l’opportunità di reintrodurre formalmente la misura, in un contesto in cui il fair play e la trasparenza restano priorità per il rilancio della credibilità del calcio italiano.

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