Aresti: «Caprile? Lo chiamerà la Nazionale solo quando andrà in una big! Questo è il mio pronostico per Cagliari-Bologna» | OneFootball

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·9 ottobre 2025

Aresti: «Caprile? Lo chiamerà la Nazionale solo quando andrà in una big! Questo è il mio pronostico per Cagliari-Bologna»

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Simone Aresti, ex portiere del Cagliari, è l’ospite del giorno della trasmissione radiofonica che parla dell’attualità dei rossoblù. Le sue parole

Simone Aresti ha vestito la maglia del Cagliari in due diverse epoche, l’ultima nel giorno dell’addio di Claudio Ranieri. L’ex portiere dei rossoblù è cresciuto nel vivaio del club sardo prima girare l’Italia, il tutto vestendo le maglie di Pistoiese, Alghero, Savona, Pescara, Ternana e Olbia. Oggi è l’ospite del giorno della trasmissione radiofonica “Il Cagliari in diretta”, il tutto in onda sulle frequenze di Radiolina. Le sue parole:

L’INTERVISTA DI ARESTI


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SEDUTA APERTA E PISANO – «Le sedute aperte servono per prendere il calore dei tifosi e per far capire ai nuovi cosa vuol dire giocare per il Cagliari. Pisano? Vederlo con la Primavera è bello, ha fatto un grande percorso; è stato mio capitano nel settore giovanile del Cagliari e all’Olbia».

RITIRO E ACADEMY – «Si, ho staccato, ma l’altro giorno ho ripreso i guanti per fare dei video e mi è venuta nostalgia. Ho aperto una academy, il 25 apriamo ad Assemini ed il 30 a Selargius, dopo ci sarà un allenamento settimanale fino a marzo. E’ un sogno per me dedicarmi a chi viene ad allenarsi con me anche solo per un’ora».

STUDIO – «Sto studiando e facendo diversi corsi, poi farò l’abilitazione per allenare in Serie A; sto anche facendo l’università. Mi piacerebbe allenare Serie A e B, il portiere moderno deve saper parare, usare i piedi e saper lavorare nello spazio tra porta e difesa».

PARATE CAPRILE – «Parata difficilissima quella sul tiro deviato con l’Udinese, lui sa correre bene all’indietro per poi fare il tuffo, è stata una bellissima parata».

VIDEO SALUTO DI CIOCCI – «E’ un portiere di grande talento che è stato sfortunato a causa degli infortuni, se è in Serie A c’è il motivo ed è perché si merita la categoria!».

EMOZIONI – «Mi ha emozionato il giorno dell’esordio, non ho dormito tutta la notte. L’ultima partita sapevo che avrei potuto giocare, che mi avrebbe dato l’occasione Ranieri, ma ero più grande e lo sapevo gestire. Io penso che in una carriera uno ottiene quello che merita, la salvezza con la Ternana e la vittoria del campionato con il Pescara li ricordo con piacere. Più di tutti forse la vittoria della Serie B con Ranieri».

FARE IL SECONDO A CAPRILE – «E’ difficile fare il secondo, uno come Caprile si prende tutta la posta in palio. Ciocci la può prendere come una grande occasione per allenarsi con lui. Sta tornando la grande scuola dei portieri italiani, il mio preferito è Vicario».

USCITE ALTE – «Caprile è tra i portieri che escono più in Italia, nel nostro campionato, aiuta molto i difensori così!».

NAZIONALE – «Tutti i portieri dell’Italia hanno esperienza internazionale, se Caprile dovesse andare in una big allora verrebbe convocato in Nazionale».

GOSSIP – «Stiamo assieme da un po’ con Dalia (Kaddari n.d.r.), grazie a lei sono appasionato di atletica, a lei piaceva già il calcio. Ci siamo incontrati prima di Natale, ci hanno presentati, dopo un aperitivo al Palazzo Doglio piano piano abbiamo scoperto di poterci piacere. Ci siamo sfidati nella corsa, mi ha battuto ed io mi sono pure stirato; pensavo pure di vincere!».

PREPATORI DEI PORTIERI – «Sono il frutto di tutti gli allenatori che ho avuto come Bressan, Brambilla e Orlandoni, anche Squizzi, ho preso un pezzo da ogni preparatore dei portieri. Incidono al 60% nel settore giovanile, se trovi un Caprile devi solo pensare a farlo stare bene. Essendo in un gruppo ristretto si entra molto in empatia e ci si difende a vicenda».

ALTERNANZA PORTIERI – «La concorrenza serve, ma più il giocatore gioca meglio è. E’ una cosa che ci può stare nelle squadre che giocano 60 partite all’anno, meno per squadre come il Cagliari. Per gli altri giocatori è meglio che ne ce sia uno solo a fare da riferimento».

NUMERO UNO – «L’ho tenuto, avendolo anche all’esordio, poi ho fatto una retrocessione con l’uno e l’ho mollato! Sono scaramantico».

CAGLIARI-BOLOGNA – «Sarà una partita difficile per il Cagliari, loro sono forti, ma i rossoblù mi stanno piacendo per forza e voglia. Pisacane ha interpretato benissimo tutte le partite, non gli trovo difetti, è normale non poter dominare a Napoli o Udine. Quando è diventato allenatore sono stato tra i primi che gli ha detto che avrebbe allenato il Cagliari».

SQUADRA DI PISACANE – «E’ la seconda squadra più forte dell’era Giulini, dopo quella di Maran, è una squadra che può fare bene. Secondo me è una delle prime dodici squadre del campionato italiano. Perché fare il portiere? Devi sentirtelo dentro, non puoi forzare questa cosa e devi essere un po’ matto a tuffarti nonostante le condizioni climatiche. L’errore deve scivolarti addosso, altrimenti se te lo porti appresso sei rovinato. Devi sempre essere concentrato, appena non lo sei prendi gol».

COSE CHE MI MANCANO – «Come a tutti mi manca lo spogliatoio, cose che magari un giorno potrò rivivere da allenatore in uno staff tecnico».

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