Zerocinquantuno
·5 febbraio 2025
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·5 febbraio 2025
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C’è stato un momento, al minuto 67, in cui Gasperini ha provato a sparigliare le carte: fuori De Ketelaere, l’unico attaccante di ruolo ancora in campo (Retegui era già stato sostituito da Maldini), e prima linea composta dai trequartisti Samardzic, Brescianini e Maldini.
L’intento probabilmente era quello di obbligare i difensori rossoblù ad adattarsi a calciatori più abili a ricevere palla negli spazi, lavorare da lontano e cercare scambi in velocità: l’ultima occasione infatti è capitata sui piedi di Maldini dopo uno scambio con Brescianini che, solo quattro minuti prima, aveva puntato e saltato Lucumí partendo proprio da lontano per poi tirare addosso a Skorupski, bravo in entrambe le occasioni a neutralizzare le conclusioni.
Italiano ha prontamente risposto alla mossa del ‘Gasp’ perché poco dopo quella chance, al 78′, ha inserito Casale, così da avere tre centrali contro i trequartisti avversari, controllando meglio gli inserimenti di quest’ultimi e lasciando comunque in avanti due esterni offensivi che insieme a Castro hanno sostenuto bene la prima linea, ripartendo e pressando: un 3-4-3 comunque aggressivo e fluido.
Il finale, con la rete di Castro subentrato ad un pur combattivo Dallinga contro uno spietato Hien, ha premiato questa scelta, ma tutta la partita dei rossoblù è stata eccezionale per corsa, resistenza, forza fisica e anche alcune giocate di grande qualità: il Bologna è riuscito ad alternare palleggio prolungato a palloni in profondità, è riuscito ad allargare il campo per poi arrivare al tiro sugli scarichi a rimorchio dei centrocampisti, è riuscito a mettere palloni in mezzo sempre pericolosi.
Tutto questo davanti ad un’Atalanta che ha risposto da par suo. E se nel primo tempo la partita è apparsa un tantino bloccata, nella ripresa le occasioni sono fioccate: Skorupski ha effettuato almeno un paio di parate salvifiche su Bellanova e Maldini, mentre il BFC ha impegnato Rui Patricio con Pobega prima e con Holm poi, e un paio di volte non ha centrato il bersaglio per imprecisione su occasioni a specchio della porta aperto (Dallinga e Moro).
Il gol a dieci minuti dal termine ha premiato la squadra che ha più insistito, che ha avuto più fame: i ragazzi di Italiano sono sembrati star meglio in campo fin da subito e, se in qualche occasione hanno sofferto, hanno risposto con le armi che contraddistinguono il calcio che applicano, aggressivo e coraggioso.
C’è naturalmente tanta soddisfazione soprattutto per aver battuto una signora squadra, che in campionato è al terzo posto e in Champions League è arrivata nona. Del resto Italiano ha sempre portato le sue formazioni a lottare fino in fondo per più traguardi: l’anno scorso ci aveva eliminato ai rigori con una buona dose di fortuna, quest’anno ci ha restituito il maltolto.
Tosco – Canale 88
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Foto: bolognafc.it