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·22 ottobre 2025

Aumento di capitale, CdA e comitati: le modifiche chieste da Tether alla Juventus

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Tether si muove per chiedere diverse modifiche alla Juventus verso la prossima assemblea degli azionisti che si terrà il 7 ottobre all’Allianz Stadium. Il colosso delle stablecoin infatti ha presentato nella serata di ieri alcune richieste di integrazioni all’ordine del giorno dell’assemblea, con obiettivo in particolare di modificare il passaggio per l’approvazione dell’aumento di capitale, chiedendo inoltre diverse novità a livello di statuto.

In una lettera firmata da Giancarlo Devasini e inviata al CdA della Juventus, al Collegio Sindacale del club bianconero e all’Ufficio Controlli Societari e Tutela dei Diritti dei Soci della Consob, Tether chiede innanzitutto l’anticipazione della trattazione del tema legato all’aumento di capitale (la parte straordinaria dell’assemblea) rispetto ai temi di parte ordinaria come l’approvazione del bilancio al 30 giugno 2025 e il voto sul nuovo CdA.


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Entrando nel dettaglio, sul fronte dell’aumento di capitale Tether chiede che sia inserito in particolare il diritto di opzione per gli attuali azionisti della società, chiedendo inoltre al Cda di stabilire immediatamente il prezzo di emissione e il numero di azioni da emettere.

Tether infatti “ritiene che le azioni ordinarie di nuova emissione debbano essere offerte in opzione a tutti gli Azionisti, poiché tale modalità garantirebbe la migliore valorizzazione dell’investimento di ciascuno di essi ed eviterebbe fenomeni di diluizione delle partecipazioni al capitale attualmente detenute. Nell’ottica della visione di lungo periodo che guida l’investimento di Tether nella Società, inoltre, la possibilità di partecipare ai futuri aumenti di capitale agevolerebbe la costituzione di una partnership fondata su investimenti strategici mirati e innovazione, quale leva per sostenere l’attuazione del piano strategico e favorire una creazione di valore duratura a beneficio di tutti gli Azionisti e degli stakeholder”, spiega la società.

Inoltre, Tether (che detiene una partecipazione pari a circa l’11,5% del capitale sociale di Juventus) ha manifestato “la propria disponibilità alla sottoscrizione della quota di propria spettanza dell’Aumento di Capitale oggetto della Richiesta di Integrazione”.

In una seconda lettera, invece, Tether ha presentato “alcune proposte di modifica dello Statuto finalizzate a incrementare la partecipazione degli Azionisti di minoranza nel Consiglio di Amministrazione e nei comitati endoconsiliari di Juventus”.

Secondo la società è infatti necessario “rafforzare la rappresentanza della minoranza nel Consiglio di Amministrazione di Juventus, rendendo maggiormente efficienti i presidi di governance e così allineando la composizione dell’organo alle best-in class companies a livello nazionale e internazionale. Una maggiore valorizzazione del ruolo della minoranza nei meccanismi di selezione e di nomina dell’organo di amministrazione garantisce, infatti, una più adeguata considerazione e tutela degli interessi degli Azionisti diversi dagli Azionisti di controllo e, più in generale, degli interessi degli investitori, del mercato e tutti gli stakeholder”. Inoltre, la proposta è quella di prevedere la sostituzione di eventuali amministratori la cui carica è cessata nel corso del mandato con i candidati non eletti tratti dalla stessa lista.

In particolare, così, la nuova norma nello statuto all’articolo 13, in base alla modifica chiesta da Tether, prevede che “in presenza di più liste (per il CdA, ndr) due dei membri del consiglio di amministrazione sono espressi dalla seconda lista che abbiamo ottenuto il maggior numero di voti”.

La seconda modifica invece riguarda la richiesta di Tether per “garantire la rappresentanza degli Azionisti di minoranza di Juventus anche all’interno dei comitati istituiti all’interno del Consiglio di Amministrazione”, sempre “nell’ottica di introdurre regole di corporate governance rispondenti alle best practice e in grado di migliorare significativamente nonché rendere maggiormente efficiente la dialettica e l’azione consigliare”.

Secondo la stablecoin, “l’inclusione di rappresentanti della minoranza nei comitati endoconsiliari – ossia il Comitato Controllo e Rischi (che svolge altresì la funzione di comitato competente per le operazioni poste in essere con parti correlate), il Comitato per le Nomine e la Remunerazione e il Comitato ESG – […] contribuisce significativamente a rafforzare l’equilibrio e la trasparenza dei processi decisionali, oltre che a migliorare la qualità del confronto interno, valorizzando il ruolo dei consiglieri di minoranza nel partecipare attivamente all’elaborazione delle strategie aziendali e al perseguimento del successo sostenibile della Società”, conclude Tether.

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