Bagatti critica: «Le U23 non mi entusiasmano, far crescere i giovani è possibile. Sulla Cerie C…» | OneFootball

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·9 settembre 2025

Bagatti critica: «Le U23 non mi entusiasmano, far crescere i giovani è possibile. Sulla Cerie C…»

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Le parole di Massimo Bagatti, ex allenatore del Legnago Salus, sulle squadre U23 in Serie C come quella dell’Inter. I dettagli

Il progetto Inter U23, al debutto in questa stagione, continua a far discutere all’interno del panorama calcistico italiano. A esprimere la propria opinione è stato Massimo Bagatti, ex allenatore del Legnago Salus, che ai microfoni di TMW Radio ha manifestato alcune perplessità sulla reale utilità delle seconde squadre.

«L’Under 23 non mi entusiasma – ha dichiarato Bagatti –. Io quest’anno ho giocato contro il Milan, e allenavo una squadra che aveva un’età media più bassa della loro. Credo che si possano costruire squadre giovani e far giocare i ragazzi anche senza il progetto delle seconde squadre». Parole nette, che sottolineano una visione tradizionale della Serie C come categoria di formazione, capace di valorizzare i talenti senza l’intervento dei grandi club.


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Inter U23 e il dibattito sul progetto seconde squadre

Secondo Bagatti, la Serie C mantiene una dimensione unica nel calcio italiano: «Vedo questo campionato come un torneo di campanile, fatto di piazze, di tifoserie. Onestamente, il mio entusiasmo resta legato a quel contesto». L’ex allenatore ha ricordato come già alla sua prima esperienza in Serie C avesse lavorato con diversi giovani, poi cresciuti fino ad arrivare in Serie A e B: «Avevo tre o quattro ragazzi, e oggi i vari Pizzignacco e Zanoli giocano stabilmente tra i professionisti. Questo dimostra che si possono valorizzare i giovani anche senza il progetto delle seconde squadre: basta avere il coraggio di farli giocare».

Il tema resta molto attuale, soprattutto dopo la decisione dell’Inter di seguire il percorso già intrapreso dalla Juventus con la Next Gen. La nascita della formazione nerazzurra Under 23 ha infatti l’obiettivo di permettere ai talenti del vivaio di maturare in un contesto professionistico senza il salto immediato in Serie A, garantendo così un percorso di crescita più graduale e controllato.

La posizione di Bagatti, tuttavia, riflette lo scetticismo di una parte del movimento, che teme uno snaturamento della Serie C. Per alcuni allenatori e tifosi, le seconde squadre rischiano di alterare l’equilibrio del campionato, riducendo lo spazio per le società storiche e per i giovani dei club “di provincia”.

Il dibattito, dunque, è aperto: l’Inter U23 si appresta a vivere la sua prima stagione con grande curiosità attorno, mentre il calcio italiano continua a interrogarsi se il modello delle seconde squadre sia davvero la soluzione ideale per il futuro dei talenti.

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