Calcio e Finanza
·7 ottobre 2025
Barcellona, presunta frode al fisco spagnolo nel trasferimento di Malcom

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·7 ottobre 2025
Piovono nuove accuse sul Barcellona. Questa volta arrivano dalla polizia catalana che ha rilevato alcune presunte irregolarità finanziarie del club catalano, mirate tra l’altro a pagare meno tasse, e una di esse è legata al trasferimento del brasiliano Malcom nel luglio 2018.
Come riporta il quotidiano catalano El Periodico, il rapporto della polizia è già stato consegnato al Tribunale di Barcellona, che già sta indagando sull’ex presidente del Barça Josep Maria Bartomeu e su altri ex dirigenti per presunte irregolarità finanziarie. In questa documentazione vengono messi in dubbio i 10 milioni di euro versati dal club blaugrana alla società Business Futbol España (BFE) per «operazioni di intermediazione» tra il 2018 e il 2020. Tali somme corrisponderebbero, secondo il documento, a «servizi non giustificati, inesistenti o con importi molto superiori al prezzo di mercato».
Nel suo piano accusatorio, la procura di Barcellona ritiene che Bartomeu, già coinvolto in altre cause giudiziarie, e gli altri indagati (tra cui l’ex amministratore delegato Oscar Grau, l’ex vicepresidente sportivo Jordi Mestre, l’ex CEO Ignacio Mestre, l’ex direttore finanziario Francisco Schroder e il responsabile dell’Espai Barça Jordi Moix) abbiano preso decisioni «usurpando poteri che spettavano al Consiglio Direttivo, al quale avrebbero nascosto la reale natura delle operazioni». Il reato ipotizzato a loro carico è di amministrazione sleale.
Come detto, al centro delle indagini c’è anche il trasferimento in Catalogna di Malcom, prelevato dal Bordeaux per 41 milioni di euro nell’estate del 2018. Secondo le forze dell’ordine catalane c’è stata una «modifica evidente» del contratto tra il Barça e il calciatore classe 1997, oggi in Arabia Saudita con la maglia dell’Al Hilal, dopo il suo ingaggio. Infatti, seconde le ricostruzioni degli inquirenti, la commissione inizialmente pattuita di 10 milioni di euro da pagare in tre anni, stabilita il 24 luglio 2018, fu sostituita dal versamento di 1,5 milioni direttamente e di altri 8,4 milioni a BFE per l’intermediazione nel trasferimento del giocatore. Il primo accordo prevedeva una ritenuta IRPF di circa il 50%, ma con la modifica il fisco spagnolo incassò meno tasse sul trasferimento.
Proprio per questo, evitando così eventuali sanzioni in un secondo momento, la giunta direttiva del Barça guidata da Joan Laporta ha già effettuato una «regolarizzazione fiscale preventiva». Altre operazioni sospette includono il pagamento di 1,7 milioni di euro all’avvocato Gonzalez Franco per un accordo giudiziario legato al trasferimento di Neymar e il versamento di 1,5 milioni di euro di indennizzo al Club Esportiu Laietà per presunti disagi causati dai lavori dell’Espai Barça.