Inter News 24
·15 gennaio 2025
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Bastoni si è espresso nel corso di una intervista concessa a Vivo Azzurro TV, dove ha rivelato anche diversi retroscena sulla sua carriera. Le parole del difensore dell’Inter.
RICORDI – «Ho avuto la fortuna che l’osservatore dell’Atalanta era il papà di una mia compagna di classe, sono stato fortunato. Io giocavo solo in oratorio all’epoca, ero molto timido, poi lui mi ha portato a fare il provino con l’Atalanta. Fortunatamente è andato bene e ora sono qua»
TALENTO – «Dall’Under 15 fino alla maggiore è stato un viaggio lungo e tortuoso, quindi a un ragazzino consiglierei di non mollare mai. Anche io ho avuto difficoltà in U-16 e 17, non giocavo, ma sono rimasto mentalmente forte. Crescere all’oratorio mi ha aiutato tanto, al di là dell’aspetto calcistico.
E’ un ambiente di condivisione, ti insegna l’altruismo che serve nella vita. E’ un mio mantra, una cosa a cui tengo molto. Ero in Under 15 quando è venuta a mancare una mia amica dopo un incidente, fu una grande batosta all’interno della mia vita. La mia forza è stata di vivere il calcio come un divertimento, queste batoste mi hanno aiutato a capire che il calcio è una priorità ma è pur sempre un gioco. Dalle esperienze, anche quelle negative, bisogna sempre prendere la parte positiva: è la mia filosofia»
RUOLO – «Al difensore moderno non deve mai mancare lo spirito di fare qualcosa di diverso. Questo ruolo è difficile, puoi fare bene 89 minuti ma se combini qualcosa al 90esimo può venire fuori che ha fatto una prestazione disastrosa. Non deve mai mancare il coraggio di decidere una partita. Pallone d’Oro? Non è mai stato un’ambizione, essendo realisti è difficile vincerlo per un difensore. Le partite le decidono gli attaccanti da un punto di vista statistico. La mia soddisfazione è dare assistenza alla fase offensiva, senza dimenticare i compiti difensivi».
SPALLETTI – «E’ trasparente con tutti, dice le cose che pensa in faccia: è una sua grande qualità. La parentesi all’Europeo non è stata troppo felice, mi prendo la responsabilità del gruppo. Forse abbiamo fatto fatica a capirci. C’è stata grande maturità in Nations League, ora ci intendiamo e stiamo facendo grandi cose. L’obiettivo obbligatorio ora è partecipare al Mondiale perché è da due edizioni che non ci riusciamo a qualificare»