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·1 agosto 2025
Baturina Como: «Fàbregas mi ha convinto, il suo calcio è il migliore. L’Europa? Vedremo. Su Modric vi dico questo. E quel gol al Milan…»

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·1 agosto 2025
Un talento purissimo, già nel giro della nazionale croata e con gol pesanti in Champions League nel suo curriculum. Martin Baturina è il grande colpo estivo del Como, l’investimento da 25 milioni di euro che certifica le ambizioni europee del club lariano. Dopo aver rifiutato le offerte di club come la Fiorentina, l’Inter e il PSG, il 22enne centrocampista ha scelto il progetto di Cesc Fàbregas, convinto da una telefonata che gli ha cambiato la prospettiva. Il suo impatto è stato immediato, con un gol nella prestigiosa amichevole vinta contro l’Ajax. In questa intervista esclusiva a La Gazzetta dello Sport, Baturina si racconta, spiegando la sua scelta e la sua visione di un calcio moderno e offensivo.
LE PRIME IMPRESSIONI SU COMO – «Sono molto carico. La prima impressione di Como e dell’Italia è molto positiva. Adoro questo posto, il lago è molto bello ed è vicino a Milano. Mi piace molto anche il cibo».
PERCHÉ HA SCELTO IL COMO – «Sì, c’erano alcune offerte, ma Cesc mi ha chiamato e mi ha mostrato il progetto, la squadra e tutto il resto, e mi è piaciuto moltissimo. Penso che questo club sia una grande opportunità per crescere. I giocatori qui sono tutti molto forti e di talento. Il Como è un club ambizioso in cui tutti vogliono migliorare. Mentre la squadra migliora, migliorerò anch’io».
IL GOL ALL’ESORDIO DA TITOLARE CONTRO L’AJAX – «Contento di aver segnato, ma non ci si può fermare a un solo gol. È stata una bella partita contro un avversario molto forte. Abbiamo mantenuto un buon livello di gioco per tutto il match».
LA CONVIVENZA CON NICO PAZ – «Giusto. Nico è un calciatore di altissimo livello, ovviamente non lo scopro io. Possiamo giocare insieme: ognuno di noi ha i propri compiti in campo e dobbiamo solo seguire la tattica indicata dal mister».
L’EQUILIBRIO IN UNA SQUADRA OFFENSIVA – «Bisogna correre molto, e per questo ci alleniamo duramente. Vogliamo vincere le partite e segnare gol, ecco perché giochiamo così. Quando ho parlato la prima volta con Fabregas, mi ha illustrato la sua filosofia e mi è piaciuta molto. Penso che sia uno stile di calcio molto moderno, il migliore».
L’OBIETTIVO EUROPA – «Quello che otterremo sarà solo la conseguenza del lavoro. Dobbiamo prendere una partita alla volta e cercare di vincerle il più possibile. Poi vedremo dove saremo».
IL GOL AL MILAN IN CHAMPIONS – «Semplice, rubo palla a un difensore e segno. Momento davvero speciale per me, soprattutto perché era la Champions».
GRATO ALLA DINAMO ZAGABRIA – «Tanto. La Dinamo mi ha insegnato tutto, quindi sono molto, molto grato per il tempo trascorso lì. Auguro loro il meglio».
SU MODRIĆ AL MILAN – «Sì, Luka è un grande giocatore e il Milan è un grande club adatto a lui. Non vedo l’ora di ammirarlo in campo».
LA SERIE A – «Guardavo le partite, è un campionato che conosco. Poi ho parlato con molti compagni della nazionale che giocano qui e mi hanno detto che la Serie A è molto tattica e fisica, ma che lascia anche molti spazi aperti se sai crearli».
IL SUO IDOLO – «Non ho un vero e proprio idolo, ma se mi chiede chi è il migliore le dico Messi».