Inter News 24
·28 novembre 2025
Bergomi difende Barella: «Il gol preso non è colpa sua. L’Inter ti abbaglia, ma in realtà…»

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·28 novembre 2025

Beppe Bergomi ha parlato a Sky Sport dell’ultimo turno di Champions League e dell’Inter.
ITALIANE IN CHAMPIONS – «Sulle squadre del campionato italiano ho le idee chiare su tutte tranne che sulla Juve. Potenzialmente nella mia testa è forte e può fare di più di quello che sta facendo. Non mi faccio incantare dalle partite europee, nel senso che trovano più spazio e si vede dai numeri di Yldiz che sono diversi in CL. Sicuramente una vittoria ottima perché altrimenti sarebbe stata difficile una qualificazione agli ottavi adesso ancora possibile. Credo che potenzialmente la Juve possa crescere tantissimo anche se ho ancora qualche dubbio».
IL GOL PRESO DALL’INTER – «Quando si prendono gol da calcio da fermo ci sono determinati concetti da fare. I gol si marcano a zona o a uomo. Se pensi l’Inter è una squadra strutturata? Tutti ti rispondono sì ma mediamente è una squadra piccola, perché ha i difensori più un attaccante e i centrocampisti, piccoli. Per questo Chivu ha deciso di marcare a zona e a zona devi essere bravo ad andare ad attaccare la palla. Ho sentito che ieri davano responsabilità a Barella, ma lui è quello che c’entra meno di tutti in quella situazione. Bisogna essere bravi, chi occupa quel castello lì, ad andare a prendere palla. L’Inter ha subito così due gol all’ultimo minuto e restano negli occhi: con la Juve all’ultimo minuto e poi anche con l’AM. Non ho le statistiche, non so negli altri anni. Però mi soffermerei sul fatto che è così da cinque anni, la squadra è quella. Ti abbaglia perché gioca bene a calcio, perché ha un gioco, a livello europeo è quella più brava, ma la squadra è quella, va in sofferenza nel finale, prende gol in certe situazioni. Calhanoglu perde quella palla in uscita, ma è successo anche cinque anni fa in un derby. Cioè le problematiche sono quelle, questa squadra è sempre stata brava a stare lì e a vincere. Due-tre anni fa dicevamo le stesse cose».
LAUTARO – «Non lo so, non lo vedo in questa funzione. Riavvolgiamo il nastro, Lautaro non segna per due mesi ecc ecc, sempre gli stessi discorsi. E non funziona così per l’Inter: bisogna cercare come è strutturata la squadra, come è stata costruita in questi anni. Questa squadra ha bisogno da anni di un difensore veloce, di un centrocampista fisico e un attaccante da uno contro uno che ti permette di spendere meno energie e che ti permette di non portare sempre otto giocatori sopra la linea della palla a creare occasioni. Basta un’occasione per vincere le partite, al Milan ne è servita una. All’Inter questo non si può fare, deve fare un calcio molto dispendioso».
IL PROBLEMA DELL’INTER – «L’Inter ci crede eccome. Perché queste partite le perde ma gioca a calcio. Crea tantissimo e l’anno scorso non vincendo uno scontro diretto ha perso solo di un punto il campionato. Si può restare lì. Quando prendi un allenatore nuovo deve provare a fare qualcosa. Con la Lazio l’Inter ha fatto 26 falli, ma devi mettere in conto i gialli. In Europa non te li concedono, si fanno meno falli. Prima della sosta c’erano solo elogi per Chivu perché la sua squadra era prima in classifica».









































