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·2 marzo 2025

Biglia: «Alla Lazio la mia migliore esperienza in Italia. Baroni è stato bravo. Contro il Milan…»

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Lucas Biglia, ex centrocampista di Lazio e Milan, ha parlato del match di San Siro di questa sera e di molto altro

Intervenuto ai taccuini de La Gazzetta dello Sport, l’ex Lazio e Milan Lucas Biglia ha parlato della sfida di questa sera e di molto altro. Di seguito le sue dichiarazioni:

LAZIO – «Sono stati i miei migliori anni in Italia. Venivo dall’Anderlecht e a Roma mi sono trovato benissimo con Petkovic, Reja, Pioli e Inzaghi. Pioli l’ho avuto anche al Milan, ma solo l’ultimo anno».


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TROFEI CON LA LAZIO – «Purtroppo però non ci siamo riusciti. Abbiamo perso due volte la Coppa Italia e una la Supercoppa Italiana, sempre in finale con la Juventus: avevamo una bella squadra e io ho indossato anche la fascia da capitano».

BARONI – «Arrivare dopo Inzaghi e Sarri non è semplice, ma lui è stato bravo a trasmettere un calcio propositivo, anche a costo di correre dei rischi. Ha in rosa elementi che non trovavano spazio in altri club ed è stato bravo a rilanciarli».

ROVELLA – «Rovella è più dinamico di me, ha grande qualità, tempo di gioco e abilità a trovare gli spazi dove ricevere. Sta dimostrando di essere da Nazionale».

CASTELLANOS – «La sua assenza a San Siro sarà pesante perché sta facendo una bella stagione e ha meritato la convocazione in Nazionale. Il Taty è un attaccante che può farti male in qualsiasi momento».

MILAN – «Mi spiace non essere riuscito a dimostrare quello che volevo perché il club aveva fatto un investimento importante per me. Il secondo anno era iniziato bene, ma ho avuto un infortunio che mi ha tenuto fuori 4 mesi. Con il Milan mi sento in debito».

COSA NON HA FUNZIONATO – «Quando sono arrivato, la società era di proprietà cinese. L’era Berlusconi era finita da poco e… non si capiva niente. Il secondo anno con Elliott e Leonardo-Maldini come dirigenti le cose sono migliorate e il processo è continuato quando c’erano Boban e poi Massara. Anche se non c’ero più, lo scudetto e l’approdo in semifinale di Champions sono state la logica conseguenza di cose fatte bene. I calciatori hanno bisogno di sostegno».

CRISI MILAN – «Vista la qualità della rosa, non mi aspettavo questa crisi. Nel calcio non conta solo ciò che fai sul campo: i risultati sono influenzati anche dal lavoro della società. E nel Milan tanti non stanno rendendo come potrebbero non solo per colpa loro».

LEAO, THEO E MAIGNAN – «Sono tre campioni, ma tutti si aspettano troppo da loro. Nelle carriere dei calciatori ci sono momenti negativi e capita che le cose non girino nel verso giusto per mille motivi».

MILAN-LAZIO – «I rossoneri arrivano da un periodo difficile e non sono riusciti ad avere continuità di risultati. Vista la classifica, il Milan avrà grande pressione, ma Conceiçao è bravo e non è abituato a mollare. La Lazio invece ha avuto un cammino più regolare e psicologicamente sta meglio».

BIGLIA ALLENATORE – «Cerco di dare ai ragazzi più informazioni possibili e spiego loro come prendere le giuste decisioni, dentro e fuori dal campo. La tattica? Nel calcio l’unico modo per vincere è giocare bene».

MESSI – «Leo è un ragazzo umile e incredibilmente forte. Solo Messi poteva sopportare la pressione che ha avuto fino al 2022, quando ha vinto il Mondiale».

MONDIALE 2014 – «Quella e due finali di Coppa America. Sono stati momenti durissimi per tutti, in particolare per Leo, un leader silenzioso, uno che non vende fumo e non urla nello spogliatoio, ma che ci mette sempre la faccia. L’ho visto soffrire, chiudersi nella sua stanza, piangere e non rispondere neppure alle telefonate dei familiari. Per questo nel 2022 ho gioito per lui e per l’Argentina come se fossi stato in campo».

ALLENATORI EMERGENTI – «Mi piacciono Fabregas e Farioli».

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