🎤 Binda sul Palermo: “Mi aspettavo la squadra già in A. Palumbo eclettico e adatto a uno contro uno” | OneFootball

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·16 novembre 2025

🎤 Binda sul Palermo: “Mi aspettavo la squadra già in A. Palumbo eclettico e adatto a uno contro uno”

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Il giornalista Nicola Binda è intervenuto ai microfoni di Ilovepalermocalcio.com per commentare la situazione del Palermo. Ecco le sue parole:


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“Secondo me è la stessa società che si sta interrogando per capire cosa non ha funzionato. Dall’esterno è difficile dare una risposta. Di sicuro, il patrimonio di entusiasmo accumulato inizialmente con l’arrivo di Inzaghi e di giocatori forti non è stato accompagnato dai necessari risultati. Quindi la squadra, anziché cementarsi e crescere, secondo me è rimasta un po’ ferma e non ha avuto l’adeguato sviluppo. È sempre rimasto un gruppo di ottimi giocatori, con un ottimo allenatore, che però ancora non ragionano in piena sintonia.

Il giocatore per l’uno contro uno c’è, perché Palumbo è un elemento che queste caratteristiche le ha. È una squadra che, quando schiaccia l’avversario nella sua area, riesce sicuramente a essere pericolosa. Quando invece aspetta e riparte, va un po’ in difficoltà. La Serie B è un campionato in cui è difficile essere sempre dominante: devi anche essere attendista e coperto, per cercare poi di ripartire. Secondo me è questo atteggiamento che un po’ va rivisto.

È un Palermo che deve trovare più coraggio e diventare molto più aggressivo durante le partite. Per farlo occorre una condizione atletica perfetta. Dal punto di vista atletico, i rosanero hanno dimostrato che nei secondi tempi non rendono più come nei primi. Questo atteggiamento un po’ troppo passivo, a volte, è figlio proprio di una condizione atletica non ottimale, con le gambe che non vanno come dovrebbero.

Palumbo è un giocatore eclettico che può fare tanti ruoli. Lui è molto intelligente e dinamico, è sicuramente un valore aggiunto per questa squadra. È stato, a volte, contestato il fatto che non ci sia un vero play nel Palermo, ma non sta scritto da nessuna parte che debba esserci in ogni squadra un vero e proprio playmaker. L’anno scorso il Pisa non aveva un regista, eppure ha vinto lo stesso il campionato. È una questione di garantire l’adeguata copertura alla difesa, ripartendo e dando sostegno all’attacco. Poi, tenere Pohjanpalo a 40 metri dalla porta è inutile: lui esalta il suo valore giocando nell’area avversaria.

Chi si deve preoccupare è la Sampdoria che è ultima in classifica. Il Palermo dovrebbe invece preoccuparsi del fatto che quest’anno ci sono sei squadre in grado di competere per la Serie A e non solo tre come lo scorso anno. Quindi, la preoccupazione è per come stanno crescendo gli avversari, a differenza del Palermo che ha bisogno sicuramente di avere delle gambe che girano meglio, anche per avere la giusta intensità sul campo.

Il Palermo è una squadra che ha un contorno di altissimo livello. L’organizzazione della società è di livello internazionale, il pubblico è uno dei più grandi che ci sono in Italia. Tutto il contesto è di alto livello e i giocatori forse si adeguano un po’ troppo a questo benessere: non è solo una cosa di quest’anno ma da quando c’è il City Group. Invece, sono loro che devono riportare la chiesa al centro del villaggio, essendo consapevoli che si gioca in Serie B. Quindi, è giusto e fondamentale avere una società iper organizzata ed è un vantaggio avere un pubblico di così alto livello, ma la squadra deve giocare con l’atteggiamento da Serie B, non sentendosi di un altro pianeta come lo sono la società e la città.

Mi sarei già aspettato un Palermo in Serie A, anche se non era né scontato né facile, ma prima o poi i rosanero ci arriveranno. Non pensavo che ci sarebbero arrivati subito, perché il lavoro da fare era tanto. Sarebbe stato sbagliato arrivare in A senza avere basi forti: un centro sportivo, aver sistemato lo stadio e una struttura societaria all’altezza. Adesso tutto il contorno c’è e la palla passa alla squadra, i responsabili sono soltanto loro. Obiettivamente, mi aspettavo che già dal secondo o terzo anno il Palermo fosse salito in Serie A.

Quella di Magnani è stata una perdita enorme che il Palermo ha dovuto subire e accettare perché non poteva farci nulla. Però i numeri dicono che non è la difesa il problema, che con 9 gol subiti è la terza migliore del campionato. Il problema è che la squadra davanti deve costruire di più e produrre più occasioni da gol per gli attaccanti, che sicuramente non mancano.”

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