PianetaChampions
·25 novembre 2025
🎤 Bodo Glimt, Hauge: “Giocare in casa nostra è complicato. Norvegia? Haaland ci guida. Sulla videochiamata con Maldini…”

In partnership with
Yahoo sportsPianetaChampions
·25 novembre 2025

L’attaccante del Bodo Glimt ed ex Milan, Jens Petter Hauge, ha parlato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Il club norvegese ospiterà stasera la Juventus in Champions League. Queste le sue parole, riportate da alfredopedulla.com:
“A Milano, nel settembre di quattro anni fa, capimmo che potevamo fare il salto di qualità e guardare in faccia anche avversari molto più credibili di noi: quella sera nacque un Bodo diverso, nuovo, consapevole… Una storia che stiamo continuando a raccontare”.
La partita ai preliminari di Europa League che lo portò al Milan. “Prima un assist, poi la rete del 2-3: perdemmo, ma ci divertimmo. Ricordo il caos del dopo gara, il ds che mi disse: “Jens, ti vogliono…”. Il telefonino si riempiva di messaggi e, poche ore dopo, ero un giocatore rossonero. “Jens, ti aspettiamo a Milanello…”, stavolta era Paolo Maldini in videochiamata al cellulare. Emozioni e sensazioni uniche, facevo fatica a capire cosa mi stesse accadendo… Mi sentivo pronto anche se il salto per un ragazzo come me fu enorme: da Bodo al campo di allenamento di una grande squadra europea, e non solo. È andata così, doveva andare così”.
Sulle difficolta degli ospiti di giocare in casa del Bodo. “Giocare in casa nostra è complicato: ottomila tifosi passionali come pochi, temperatura sottozero, il vento che taglia il campo e campo sintetico. E anche la neve. Chi arriva da fuori può rimanere sorpreso. Roma e Lazio ne sanno qualcosa, ma non solo loro”.
Sulla semifinale di Europa League conquistata battendo la Lazio: “Mai una squadra del nostro paese si era spinta così avanti nelle coppe”.
Sulla Norvegia al Mondiale. “Haaland ci guida. Venire da un paese piccolo e diventare uno dei migliori giocatori al mondo… Da bambino pensavo che, per me, sarebbe stato meglio nascere in Brasile, Spagna, Portogallo dove c’è una grande cultura calcistica. Ma ora sappiamo che anche dalla Norvegia puoi competere con i più forti, Erling ne è l’esempio”.
Live









































