Boi: «Palestra a volte sembra giocare più per rubare l’occhio. Su Folorunsho e Adopo…» | OneFootball

Giuseppe Boi, firma de “Il Tirreno”, ha fornito la sua analisi sul match tra Cagliari e Bologna. Diversi gli spunti emersi: le dichiarazioni

Ieri pomeriggio, il Cagliari ha affrontato il Bologna all’Unipol Domus, nel match valido per il 7° turno di Serie A 2025/26. La sfida è terminata con una sconfitta per i rossoblù, che non sono riusciti a fermare l’attacco degli ospiti, cedendo 0-2.

L’analisi di Giuseppe Boi

Dopo la partita, Giuseppe Boi, firma de “Il Tirreno“, ha commentato la prestazione dei sardi in un lungo post su Instagram. Il giornalista ha analizzato la difficoltà della squadra nell’affrontare l’organizzazione del Bologna. Con questa sconfitta, il Cagliari dovrà lavorare sul piano tattico e mentale per tornare a vincere nei prossimi match. Di seguito uno spunto:

L’ANALISI – «Francamente trovo esagerate le critiche piovute su Pisacane nel post partita. Il suo Cagliari ha perso e non è stato bello, ma cosa avrebbe dovuto fare di più? Il 4-5-1 iniziale è stato prudente ma, guarda caso, è stato il modulo con cui il Cagliari ha costruito le migliori occasioni. Quando il mister ha schierato una squadra più offensiva, ha subìto le contromosse di Italiano che, grazie a una rosa più forte, ha mandato al tappetto l’avversario. Con questo non si vuole dire che Pisacane e i suoi siano esenti da colpe. Tutt’altro. Il mister ha sbagliato a togliere Prati, motore e cervello del suo Cagliari. La fiducia incondizionata su Folorunsho, Adopo ed Esposito appare esagerata viste le prestazioni. Palestra a volte sembra giocare più per rubare l’occhio – e magari strappare a Gattuso una convocazione e/o a un ingaggio in Premier – piuttosto che per la squadra di cui veste la maglia. Tuttavia il tutto va parametrato alla forza dell’avversario. E il Bologna è un gruppo che ha tante qualità e che – andate a rivedervi la partita con il Pisa di due settimane fa – può essere devastante. E se a Cagliari non c’è riuscita un perché ci sarà».

L’ANALISI COMPLETA DI GIUSEPPE BOI