Bologna, Castro a 360 gradi: “Argentina nel cuore. Voglio rivincere col Bologna! E sui compagni…” | OneFootball

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·11 ottobre 2025

Bologna, Castro a 360 gradi: “Argentina nel cuore. Voglio rivincere col Bologna! E sui compagni…”

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Gazzetta dello Sport – L’attaccante del Bologna Castro è stato protagonista di un’intervista in cui ha toccato più argomenti. Belle parole per i compagni di squadra.

Il calciatore argentino Castro, attaccante del Bologna si è espresso a 360 gradi nella sua ultima intervista, parlando della voglia di vincere con la sua attuale squadra, analizzando le sensazioni provate in finale di Coppa Italia, ma soffermandosi anche sul suo amore per l’Argentina.


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Il calciatore rossoblu si è anche preso un momento per raccontare degli aneddoti sia sul suo passato, quando giocava in strada con bambini più grandi di lui, sia riguardo l’odio provato per la sconfitta, “anche solo a carte.

Il rapporto coi difensori e la possibile chiamata “italiana”

Adesso provoco meno i difensori“, bensì Castro pensa più a “migliorarsi sul campo”. L’attaccante racconta del suo carattere litigarello quando da bambino giocava con ragazzi più grandi, “andando deciso, dritto”, tutto questo “all’età di 4-5 anni”.

In merito alla possibile chiamata in Azzurro da parte di Gattuso ha fatto sapere di essere troppo legato alla sua albiceleste, “la porto nel cuore”. Il desiderio dell’attaccante del Bologna è infatti quello di tornare ad allenarsi con l’Argentina.

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Bologna, Castro a 360 gradi: “Argentina nel cuore. Voglio rivincere col Bologna! E sui compagni…”; (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images) via OneFootball; BolognaSportNews

Anche il suo connazionale Soulè potrebbe essere azzurrabile, ma il numero nove rossoblu non si sbilancia: “Conosco Mati e la sua famiglia, lui è un ragazzo d’oro. Non do consigli perché saprà sicuramente cosa sia giusto fare“.

In merito all’Argentina Castro racconta del suo infortunio in allenamento, per via del quale ha anche “rischiato di non giocare la finale di Coppa Italia“. Alla fine però tutto è andato per il verso giusto e l’argentino quella finale non l’ha solo giocata ma anche vinta.

Le emozioni della vittoria e il rapporto con la città e la squadra

Il momento della finale che più è rimasto impresso a Castro è “il pallone lungo calciato dal Milan. Volevo che l’arbitro fischiasse, e quando lo ha fatto è diventato tutto vero“. L’obiettivo è quello di vincere e, pur di farlo, l’argentino sarebbe “disposto a guidare il pullman”, sottolineando così la voglia di gioire ancora una volta.

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Bologna, Castro a 360 gradi: “Argentina nel cuore. Voglio rivincere col Bologna! E sui compagni…; (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images) via OneFootball; BolognaSportNews

Dei suoi compagni parla come “una famiglia in cui si sta bene e che non ha paura perché tutti si aiutano e si divertono“, evidenziando un “gruppo che sa quello che vuole“. Parole dolci anche per mister Italiano, che lo ha “migliorato molto” facendogli capire il “gioco di squadra“.

Con l’arrivo di Immobile e Bernardeschi ha trovato consigli e una “pressione che fa bene”, mentre con Heggem e Vitik nascono “test belli”. Da Zortea invece arrivano “consigli sul recupero di energie fuori dal campo”.

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Bologna, Castro a 360 gradi: “Argentina nel cuore. Voglio rivincere col Bologna! E sui compagni…; (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)via OneFootball; BolognaSportNews

Canto spesso Lucio Dalla e Cremonini, che si sente sempre allo stadio“. Castro descrive il Dall’Ara come “un’esperienza da vivere oltre che vedere“. Lo score casalingo è ottimo, “ma ora serve tornare ad affrontare bene le trasferte. Stiamo tornando quelli di un anno fa”.

Il paragone con Lautaro

Altro connazionale di lustro è il centravanti dell’Inter Lautaro, a cui Castro viene paragonato. “E’ un paragone di altissimo livello, è un onore ma io voglio essere me stesso.” Questo stesso paragone gli è valso una chiamata da Inzaghi dall’Arabia, prontamente “rifiutata al fine di crescere e continuare il percorso al Bologna, a cui ho sempre pensato, e da cui voglio partire per tornare in nazionale“.

Il sogno è quello del Mondiale, e soprattutto riuscire a segnare con indosso la amata maglia albiceleste, “anche se la palla dovesse semplicemente rimbalzarmi in faccia”.

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