Bologna, parla l’ex Lajos Detari: «Italiano è un allenatore bravo. Guardo il Bologna spesso in tv, è un piacere. Scudetto? Mi pare un po’ troppo… Orsolini ha un po’ della mia sana follia» | OneFootball

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·12 novembre 2025

Bologna, parla l’ex Lajos Detari: «Italiano è un allenatore bravo. Guardo il Bologna spesso in tv, è un piacere. Scudetto? Mi pare un po’ troppo… Orsolini ha un po’ della mia sana follia»

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Bologna, parla l’ex rossoblù Lajos Detari e si sofferma sul momento magico dei rossoblù: «Scudetto? Mi pare un po’ troppo…»

Lajos Detari, uno dei più grandi numeri 10 europei, etichettato come il “Platini magiaro” e ricordato per giocate formidabili e un carattere esuberante, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport, entusiasta di quanto sta combinando il Bologna di oggi.

IL BOLOGNA DI OGGI – «Lo vedo spesso in tv, come tante partite di Serie A. È un piacere. Gioca bene, ha battuto il Napoli in maniera quasi perfetta e quindi quella che era la prima in classifica. Se sono sorpreso? No, non troppo: si vede che è stato fatto un lavoro di anni e in maniera speciale, vista la qualificazione in Champions, la Coppa Italia vinta e il momento attuale. Ci sono sette otto squadre nel giro di pochi punti, sono tutte big e in mezzo c’è il Bologna: ora possono davvero succedere tante cose…».L’IPOTESI SCUDETTO – «Lo scudetto mi pare un po’ troppo dai… Poi vediamo cosa succede ma di certo il Bologna deve vincere tutte le partite in casa: cominciamo da lì e poi almeno la Champions sarà assicurata e sarebbe un bellissimo traguardo. Tornare proprio lì sarebbe la perfezione considerando anche la concorrenza».ENTUSIASMO DA TRE ANNI – «E sa perché di questo sono contento? Perché i due anni che vissi a Bologna non furono certo belli o fortunati, in fatto di risultati. Il mio primo anno andammo in B, poi in B andò così così. E allora la gente parlava sa di cosa? Di basket. Si esaltava con le due squadre di basket. Li capivo, per carità, ma adesso possono esaltarsi col calcio, al Dall’Ara, ed è stupendo. Hanno finalmente uno stadio da riempire e una squadra da ammirare. Mi piace tutto questo».C’É UN GIOCATORE CON UN PO’ DELLA SUA SANA FOLLIA – «Sì, Orsolini: lui sorride sempre, mi piace. E ha giocate anche importanti, si vede che sa trascinare: giocare e avere il sorriso addosso è sempre un bel segnale, anche di carattere, significa sicurezza nei propri mezzi che sono indiscutibili. Poi me ne piace un altro, quello che hanno convocato ancora in nazionale…».DUE ANNI A BOLOGNA MA POCHE GIOIE. – «Eh lo so. Eravamo con grandi giocatori, Cabrini, Tricella, Bonini, gente che arrivava dalla Juventus. Forti ma fu una annata difficile. Prima c’era il professor Scoglio, che ricordi, poi venne Gigi Radice; avevamo anche la Coppa e alla fine retrocedemmo. L’anno di B arrivò Maifredi e poi… come si chiama quello “duro”? Nedo Sonetti».ITALIANO – «Italiano è un allenatore bravo. Poi, però, credo che tutto nasca e cresca grazie ad una società che non solo ha un presidente che ha possibilità economiche importanti ma che sa prendere i giocatori buoni, gente che vale. Ripeto, è bellissimo vedere una città nuovamente esaltata per il calcio: ai miei tempi la gente parlava sempre di basket…»


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