Calcionews24
·12 novembre 2025
Bologna, parla l’ex Lajos Detari: «Italiano è un allenatore bravo. Guardo il Bologna spesso in tv, è un piacere. Scudetto? Mi pare un po’ troppo… Orsolini ha un po’ della mia sana follia»

In partnership with
Yahoo sportsCalcionews24
·12 novembre 2025

Lajos Detari, uno dei più grandi numeri 10 europei, etichettato come il “Platini magiaro” e ricordato per giocate formidabili e un carattere esuberante, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport, entusiasta di quanto sta combinando il Bologna di oggi.
IL BOLOGNA DI OGGI – «Lo vedo spesso in tv, come tante partite di Serie A. È un piacere. Gioca bene, ha battuto il Napoli in maniera quasi perfetta e quindi quella che era la prima in classifica. Se sono sorpreso? No, non troppo: si vede che è stato fatto un lavoro di anni e in maniera speciale, vista la qualificazione in Champions, la Coppa Italia vinta e il momento attuale. Ci sono sette otto squadre nel giro di pochi punti, sono tutte big e in mezzo c’è il Bologna: ora possono davvero succedere tante cose…».L’IPOTESI SCUDETTO – «Lo scudetto mi pare un po’ troppo dai… Poi vediamo cosa succede ma di certo il Bologna deve vincere tutte le partite in casa: cominciamo da lì e poi almeno la Champions sarà assicurata e sarebbe un bellissimo traguardo. Tornare proprio lì sarebbe la perfezione considerando anche la concorrenza».ENTUSIASMO DA TRE ANNI – «E sa perché di questo sono contento? Perché i due anni che vissi a Bologna non furono certo belli o fortunati, in fatto di risultati. Il mio primo anno andammo in B, poi in B andò così così. E allora la gente parlava sa di cosa? Di basket. Si esaltava con le due squadre di basket. Li capivo, per carità, ma adesso possono esaltarsi col calcio, al Dall’Ara, ed è stupendo. Hanno finalmente uno stadio da riempire e una squadra da ammirare. Mi piace tutto questo».C’É UN GIOCATORE CON UN PO’ DELLA SUA SANA FOLLIA – «Sì, Orsolini: lui sorride sempre, mi piace. E ha giocate anche importanti, si vede che sa trascinare: giocare e avere il sorriso addosso è sempre un bel segnale, anche di carattere, significa sicurezza nei propri mezzi che sono indiscutibili. Poi me ne piace un altro, quello che hanno convocato ancora in nazionale…».DUE ANNI A BOLOGNA MA POCHE GIOIE. – «Eh lo so. Eravamo con grandi giocatori, Cabrini, Tricella, Bonini, gente che arrivava dalla Juventus. Forti ma fu una annata difficile. Prima c’era il professor Scoglio, che ricordi, poi venne Gigi Radice; avevamo anche la Coppa e alla fine retrocedemmo. L’anno di B arrivò Maifredi e poi… come si chiama quello “duro”? Nedo Sonetti».ITALIANO – «Italiano è un allenatore bravo. Poi, però, credo che tutto nasca e cresca grazie ad una società che non solo ha un presidente che ha possibilità economiche importanti ma che sa prendere i giocatori buoni, gente che vale. Ripeto, è bellissimo vedere una città nuovamente esaltata per il calcio: ai miei tempi la gente parlava sempre di basket…»
Live









































