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·16 dicembre 2025
Bologna, tre anni senza Sinisa: venerdì si gioca un pezzo della sua storia

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·16 dicembre 2025

Tre anni fa dicevamo addio a Sinisa Mihajlovic, allenatore che ha dato il via al Bologna ambizioso di oggi. Venerdì i rossoblù sfideranno l’Inter: due pezzi della sua storia.
Il 16 dicembre 2022 si spegneva l’ex allenatore del Bologna Sinisa Mihajlovic nella clinica Paideia di Roma. L’affetto della famiglia e dei tifosi rossoblù non è mai mancato, e ogni anno, in questa data, a Bologna un pensiero è rivolto a lui. Tra pochi minuti i giocatori di Vincenzo Italiano decolleranno verso Riad. È immaginabile che con loro, a bordo, ci sia anche Sinisa come convocato in più.

Bologna e Inter: il ricordo di Sinisa (Ansa Foto – Bolognasportnews)
Bologna-Inter, un binomio che per Sinisa Mihajlovic significa molto. Come ricorda il pezzo su Il Resto del Carlino di oggi, i colori dell’Inter Mihajlovic li ha indossati per concludere la propria carriera da calciatore. La Pinetina, poi, è stato il primo teatro in cui Sinisa ha messo in pratica le sue doti da tecnico, seppur restando dietro le quinte in qualità di vice di Roberto Mancini, storico compagno di squadra alla Samp e alla Lazio.
A Casteldebole il debutto in qualità di allenatore in solitaria. Un battesimo, quello sulla panchina del Bologna, che durò un anno aprendogli la strada verso la carriera che lo vide impegnato sulle linee tecniche di Catania, Fiorentina, Samp, Milan e Torino, passando per la sua nazionale: la Serbia.
Nel 2019 il ritorno sulla panchina rossoblù. Un’avventura che termina il 6 settembre 2022, lasciando il testimone a Thiago Motta. Un cambio che ha segnato la storia del Bologna, ma che senza il grande lavoro del tecnico serbo non sarebbe mai stata scritta. Negli ultimi mesi tutti, dai giocatori a Di Vaio e Sartori, hanno riconosciuto in Sinisa il merito di aver aperto la strada al decollo del Bologna.

Sul volo per Riad c’è una persona in più (Ansa Foto – Bolognasportnews)
Non è un caso se al centro tecnico di Casteldebole ancora si percepisce il sorriso del Sergente, che per sempre verrà ricordato grazie anche al mezzo busto appeso ad una parete del piano terra dell’impianto sportivo. Uomo solido e dotato di strenua personalità, che lottò contro la leucemia mieloide per tre anni. Ora fa parte della costellazione del Bologna, e da lassù sarà sempre un punto di riferimento per i rossoblù.
L’impegno di venerdì in Supercoppa sarà anche un modo per celebrare la sua memoria. In campo due squadre che hanno composto i capitoli di una storia irripetibile. Da Milano a Bologna, questa volta facendo tappa in Arabia Saudita per la semifinale di una Supercoppa a cui i rossoblù hanno strappato l’accesso grazie alla coccarda che si sono cuciti sul petto. Una crescita, quello del Bologna, che Mihajlovic non ha potuto vedere, ma che certamente sapeva sarebbe avvenuta. Anche per questo, oggi su quel volo c’è una persona in più.









































