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·31 ottobre 2025
Borghi: "Per Baroni trovare una quadra era un’impresa". Ecco perché

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Consueto appuntamento con Stefano Borghi su YouTube, che al termine del mercoledì di campionato ha analizzato le numerose partite giocate, tra cui Bologna-Torino terminata col risultato di 0 a 0. Ecco le sue parole.
Per il Toro, che oltretutto aveva rimescolato il centrocampo e deciso di partire con Simeone in panchina, schierando invece Ngonge e Ché Adams e lasciando fuori Vlasic, si tratta di una prestazione molto significativa. Quasi più importante, per certi versi, della vittoria contro il Genoa: quella serviva per la classifica, ma andare a Bologna e disputare una partita così attenta, portando a casa un punto e mantenendo la porta inviolata contro una squadra in forma, è una dimostrazione di solidità notevole.
Per Baroni è una soddisfazione grande. Sta facendo un ottimo lavoro: dopo un inizio difficile, in cui era stato anche criticato e sembrava vicino a diventare il primo allenatore “a saltare”, ha invece mostrato di avere il gruppo in mano. Attraverso il lavoro, a tratti anche frenetico, è riuscito a trovare soluzioni che sembravano impossibili. Io continuo a ritenere che la rosa del Torino abbia buon potenziale offensivo e qualità tecniche, ma presenti anche uno squilibrio strutturale, con un valore individuale dei difensori inferiore rispetto alle ultime stagioni. Per questo, per Baroni, trovare una quadra era quasi un’impresa. Ne ha provate di ogni, ma ora la squadra risponde ai suoi comandi. E infatti la classifica del Torino, specialmente dopo lo 0-5 all’esordio con l’Inter, è tutt’altro che malvagia.









































