Calcio e Finanza
·7 dicembre 2024
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Lunedì Edoardo Bove subirà l’operazione, presso l’ospedale Careggi che lo ospita dal malore avuto domenica sera, che lo porterà ad avere quel piccolo defibrillatore sottocutaneo che in passato è già stato impiantato a Christian Eriksen. A riportarlo è l’edizione odierna del La Gazzetta dello Sport.
E proprio per questo, come è stato per il centrocampista danese, Bove non potrà giocare ancora in Italia ma dovrà giocoforza continuare la sua carriera all’estero. Infatti, secondo le regole vigenti nel nostro Paese chi ha impiantato quel tipo di dispositivo non può giocare nel calcio professionistico. Norma che però non è comune negli altri Paesi, come si vede nel Regno Unito.
Se tutto andrà per il verso giusto dopo l’operazione di lunedì, Bove potrà essere dimesso dall’ospedale entro la prossima settimana. Prima tappa il Viola Park per salutare i compagni come rivelato da Dodò nelle scorse ore. La decisione di dare il consenso per il defibrillatore sottocutaneo è stata ponderata dal calciatore e dalla sua famiglia, anche attraverso un lavoro quasi psicologico dell’equipe medica guidata dal professor Pasquale Bernardo.
Per il ritorno in campo, invece, se ne riparlerà nei prossimi mesi quando sarà necessario parlare della rescissione consensuale con la Roma, proprietaria del cartellino del classe 2002. Poi un periodo di allenamento per recuperare la condizione, e testare la tenuta fisica totale, e rimettersi sul mercato estero per continuare la carriera. Con l’esempio Eriksen, che anche se non gioca più in Serie A, sta continuando la sua carriera fra Manchester United e nazionale danese a suon di gol e assist.