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·5 giugno 2019
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·5 giugno 2019
di Davide Capano –
Piero Braglia, attuale allenatore del Cosenza, ha parlato ai microfoni de La Gazzetta del Mezzogiorno. Bari, famiglia De Laurentiis e Serie C i temi toccati.
“Ammetto che vedere una piazza come Bari in C faccia un certo effetto”, afferma il tecnico toscano che negli ultimi quindici anni ha allenato Catanzaro, Sangiovannese, Pisa, Lucchese, Frosinone, Taranto, Juve Stabia, di nuovo Pisa, Lecce e Alessandria.
Di seguito le altre dichiarazioni: “Purtroppo le vicende del calcio talvolta sono imprevedibili e finiscono per travolgere anche realtà di grande tradizione. Ma il percorso intrapreso dalla famiglia De Laurentiis è destinato a produrre grandi risultati. Il primo passo della scalata è stato compiuto. Ora ne verrà uno più difficile, ma i mezzi per replicare il successo non mancano. Innanzitutto, occorre estrema lucidità nella costruzione e nell’assemblaggio del gruppo”.
“Le squadre vincenti – chiarisce il trainer di Grosseto – sono quelle che nascono sotto una precisa idea di gioco e con calciatori funzionali al progetto tecnico-tattico. I grandi nomi possono essere utili soltanto se si rivelano valori aggiunti in un preciso contesto. E poi non va sottovalutato l’aspetto umano che comprende la professionalità, la dedizione al lavoro, il coraggio. Potrà sembrare una banalità, ma in ogni competizione il gruppo scava la vera differenza. Il modulo, la difesa a tre o a quattro sono soltanto dettagli. Se si raggiunge una precisa identità, se i calciatori credono in ciò che propone l’allenatore e lo riconoscono come il loro leader, allora il primo mattone per il successo è stato posto. Poi è scontato che i risultati aumentino l’autostima e la fame di vittorie. Bari, in tal senso, non parte da zero: Giovanni Cornacchini ormai conosce l’ambiente e sa come gestirlo. In più, l’organico conta già diversi elementi esperti del torneo di C, nonché qualche big. Se la condizione fisica sorregge ancora Brienza, è indubbio che possa risultare determinate in questi contesti”.
Braglia, infine, si sofferma su una caratteristica del girone meridionale di Serie C. “Il gruppo C – conclude – è frequentato da piazze di grande tradizione, spinte da tifoserie grandissime. Ogni confronto ha il sapore di un derby. Ecco perché anche la città sarà chiamata a fare la differenza: Bari ha un pubblico superlativo che, però, dovrà calarsi nella categoria e sorreggere la squadra in ogni frangente. La C è imprevedibile: può prendere pieghe inaspettate anche nel rush finale oppure si può vincere attraverso il tortuoso percorso dei playoff. Perciò, testa e cuore servono davvero dal primo all’ultimo minuto di ogni turno”. Parola di Piero Braglia, esperto della materia…