Calcionews24
·18 giugno 2025
Brescia, il fallimento ha sconvolto tutti! Le parole dell’ex Gigi Cagni fanno riflettere sulla gestione Cellino

In partnership with
Yahoo sportsCalcionews24
·18 giugno 2025
Il 14 giugno Gigi Cagni ha compiuto 75 anni, ma il regalo più bello sarebbe potuto arrivare con un mese d’anticipo: la salvezza diretta del Brescia ottenuta il 13 maggio. Un risultato che ricordava la salvezza conquistata proprio da lui nel 2017, sulla stessa panchina biancazzurra. Ma ciò che è accaduto dopo ha lasciato il tecnico e tifoso bresciano con l’amaro in bocca.
Intervistato sul tracollo societario, Cagni non nasconde la sua amarezza: «Non so davvero cosa dire. È una situazione assurda. Il Brescia nei dilettanti, lo spareggio tra Sampdoria e Salernitana… sono tutte squadre con cui ho condiviso una parte della mia carriera, ma il Brescia è quella che porto nel cuore».
Alla domanda se si aspettasse un epilogo simile, l’ex tecnico risponde con fermezza: «Non sono il tipo da piangersi addosso. Quando c’è un problema, cerco la soluzione. Ma qui è stato un disastro annunciato».
Cagni punta il dito sulla mancanza di controlli: «In Italia succedono cose inaccettabili. È normale che ci si accorga solo a fine campionato se un club non ha pagato quanto doveva? E che due squadre spariscano durante la stagione? Il caso del Brescia è solo la punta dell’iceberg».
Il nome di Massimo Cellino torna inevitabilmente al centro della discussione: «Non gli darei tutte le colpe, ma il problema è che gli è stato permesso di fare tutto quello che voleva. In Inghilterra impiegò mesi per comprare il Leeds, qui ha avuto via libera su tutto. Il Brescia è stato lasciato in balia delle sue decisioni per otto anni».
Sul tentativo di rilancio del club interviene con prudenza: «Pasini? Non lo conosco. Mi auguro che agisca con lo spirito di Marco Bonometti, per amore del Brescia. Perché di una cosa sono certo: i 114 anni di storia del Brescia non sono di chi lo ha portato fin qui».
Infine, una riflessione più ampia: «Il problema non è solo il Brescia, ma il calcio italiano. In Serie A più della metà delle squadre ha proprietà straniere. Non c’è più passione, non c’è più attaccamento alla maglia. Chi investe lo fa solo per guadagnare, e il resto viene spazzato via».
Per Cagni e per tanti tifosi, il Brescia è molto più di una squadra: è storia, appartenenza e identità. E questa storia, secondo lui, merita rispetto e riscatto.