Calcionews24
·22 dicembre 2024
In partnership with
Yahoo sportsCalcionews24
·22 dicembre 2024
Cristian Bucchi ha parlato in esclusiva a MilanNews24 della stagione del Milan.
Theo Hernandez sembra essere il giocatore, tra i top del Milan, più in difficoltà. Da cosa dipende questo momento a suo avviso?
«Io credo che il problema di Theo Hernandez sia lui stesso perchè non c’entra nulla l’incompatibilità con Fonseca. Va ricordato che il francese ha sempre avuto questi alti e bassi, credo che forse i migliori Theo Hernandez e Leao li abbiamo visti nell’anno dello scudetto del Milan. Lì hanno avuto continuità di rendimento e non a caso il Milan ha vinto il campionato. Da lì è iniziata questa giostra di alti e bassi che non lo sta rendendo il top player che Theo potrebbe essere. Prima parlavamo di giocatori forti e di certezze: io credo che Maignan, Reijnders e Fofana siano delle certezze con giocatori di personalità ma tre certezze sono troppo poche. Vicino a questi bisogna mettere gente come Gabbia, che sta diventando una certezza. Ne servirà trovarne altri per permettere al Milan di diventare una squadra con dieci certezze e un giocatore incostante. Ma uno solo, non due e sicuramente non i due giocatori più importanti. Credo insomma che la crescita del Milan dipenda o dalla svolta di Theo e Leao oppure da una cessione degli stessi, seppur a malincuore. La questione del rinnovo di Theo Hernandez non credo sia una questione economica perchè in una situazione normale il Milan lo vorrebbe trattenere. Probabilmente i rossoneri stanno facendo delle valutazioni per capire se il ragazzo possa fare o meno questo step definitivo e diventare il miglior terzino al mondo oppure rimanere un giocatore che ha tante qualità ma a che a volte si perde in alcuni atteggiamenti che non fanno parte di un campione».
Si avvicina il calciomercato di gennaio: dove dovrebbe intervenire il club rossonero?
«Io credo che bisogna trovare delle alternative valide sugli esterni perchè Okafor è un giocatore adattato e quindi un vero vice Leao non c’è anche se mi è piaciuto Jimenez. Giocatore duttile che può giocare ovunque. Dall’altra parte invece serve un’alternativa vera a Chukwueze nel momento in cui Pulisic viene impiegato stabilmente da trequartista. Se invece Pulisic verrà impiegato sull’esterno con Morata sottopunta credo che a quel punto le operazioni possano essere altre. Probabilmente anche una prima punta più goleador di Abraham che fa un grandissimo lavoro, è molto generoso ma fa pochi gol e infine anche un altro centrocampista. In mezzo al campo si è trovata una certa solidità con Reijnders e Fofana, Musah può essere una discreta alternativa. Loftus-Cheek dipende se Fonseca lo vede da mediano e poi la valutazione finale verrà fatta su Bennacer. Se tornerà abile e arruolabile per il gioco di Fonseca credo che il Milan opererà poco, viceversa credo che un mediano e un paio di giocatori offensivi vadano presi».
La squadra di Fonseca può rientrare a pieno titolo nella corsa alla Champions League?
«Credo che il Milan da questo punto di vista sia una delle poche squadre che non deve guardare le altre. Se il Milan è quello di Madrid o del derby con l’Inter, da partita quasi perfetta, può giocarsela con tutte e centrare la Champions League. Se invece i rossoneri cadranno nell’errore di essere condizionati dai loro giocatori di maggior talento sarà più difficile. La Champions League del Milan passa dalla risoluzione definitiva delle situazioni legate a Leao e Theo Hernandez. Giocatori troppo importanti per fare due partite dentro e due partite fuori e in questo senso penso che debba intervenire la società».