Cagliarinews24
·26 novembre 2025
Budel: «Con Cellino non so quanti esoneri in quell’anno. Il Cagliari aveva una squadra forte con Zola e Langella. E su Giampaolo…»

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Alessandro Budel, ex centrocampista del Cagliari, si è raccontato a “Doppio Passo Podcast” su Youtube soffermando a parlare dei suoi anni in rossoblù nella stagione dei esoneri ad opera dell’allora patron Massimo Cellino. Vi riportiamo di seguito alcuni estratti delle sue dichiarazioni:
CAGLIARI – «Ho un ottimo ricordo di Ballardini perché con me è sempre stato un rapporto molto bello, quindi sono anni “complicati” perché con Cellino non so quanti allenatori avremmo cambiato tra una cosa e l’altra. Adesso non so in tre anni, quindi sono stati anni belli, dove ci salvavamo tranquillamente, squadre forti. Ricordiamo anche il primo anno, già davanti c’erano Zola, Esposito, Langella che ai tempi era in Nazionale, quindi una squadra di grande livello. Ne siamo usciti con grandi risultati, anche l’ultimo periodo quando eravamo già salvi si andava già in spiaggia a giocare a beach volley, dunque anche quei ricordi lì, però è sicuramente bello».
CAMBI DI ALLENATORE – «Non li abbiamo vissuti bene perché poi ci sono stati allenatori che sono stati mandati via dove magari si vedeva che i risultati sarebbero arrivati no? Il giocatore lo sente quando è un tecnico che ti sta dando e non vengono solo i risultati. Quindi siccome lui (ndr Cellino), tante volte cambiava, quando se lo sentiva, magari è stato lì anche Giampaolo ai tempi che secondo me prima o poi i risultati sarebbero arrivati l’ha comunque mandato via. Allenatori capaci che poi non sono riusciti a finire le stagioni e lui era vulcanico, era così, però sicuramente tutti gli esoneri fatti non sembrano giusti».
GIAMPAOLO – «Un ottimo allenatore che è stato forse uno dei più bravi avuti in carriera, ha faticato e è dispiaciuto magari quando è stato nelle grandi squadre perché magari lì gli è mancato un po’ di esperienza, no? Siccome lì in quello è mancato un pochettino d’esperienza anche da giocatore da parte di Giampaolo. Quello secondo me l’avrebbe aiutato nell’approccio con determinate personalità, determinati giocatori, perché è un tecnico di grandissimo livello per me, tattico, tecnico. Forse l’unica sua pecca è un po’ d’empatia a volte che deve riuscire a creare con quei giocatori, e ripeto lì il vivere spogliatoio per 20 anni quello te la dà un pochettino di più, è quello il vantaggio può avere un altro giocatore».









































