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·27 settembre 2025

Buffon ricorda: «Alla Juve tra Conte e Allegri c’erano queste differenze»

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Buffon racconta Conte e Allegri: «Due leader diversi, ma fondamentali per la Juve»

Gianluigi Buffon, ex capitano e simbolo della Juventus, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport in cui ha ricordato due allenatori che hanno segnato profondamente la sua carriera in bianconero: Antonio Conte e Massimiliano Allegri.

Buffon ha descritto Conte come un tecnico capace di trasformare l’energia in risultati concreti: «Nel 2005-06 l’ho incontrato da vice allenatore del Siena e già allora ho pensato: “Questo o lo rinchiudono o diventa uno dei più grandi tecnici della storia”. E infatti così è stato». Secondo Buffon, Conte ha avuto un ruolo determinante in tutti e tre gli Scudetti vinti durante il suo ciclo, soprattutto il primo, quando riuscì a dare una nuova mentalità vincente a una squadra reduce da anni difficili.


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Parlando invece di Allegri, Buffon ha sottolineato la sua intelligenza gestionale e il coraggio con cui prese in mano la Juve dopo l’addio di Conte, con la stagione già iniziata: «Max ha portato quella sfacciataggine che ci serviva per superare certi limiti. È stato bravo a non stravolgere subito la squadra, ha introdotto i cambiamenti gradualmente, dimostrando grande intelligenza». Buffon ha poi ricordato un episodio emblematico in Champions League, contro il Malmö, quando Allegri riuscì a tranquillizzare lo spogliatoio dicendo che avrebbero vinto senza problemi. «Quelle parole ci liberarono da tante paure», ha spiegato.

Il portiere ha anche individuato lo Scudetto 2015-16 come il più significativo sotto la guida di Allegri: «Dopo dieci giornate eravamo lontanissimi dalla vetta, ma abbiamo rimontato con una serie incredibile di vittorie. È stato uno dei trionfi più belli».

Secondo Buffon, ciò che accomuna Conte e Allegri è la capacità di leggere il gruppo e fare le scelte giuste al momento giusto, pur con stili molto diversi. Conte è fuoco e disciplina, Allegri è più “manageriale” e rilassato, ma entrambi sono stati cruciali per la Juve.

Ancora una volta, Buffon dimostra di essere non solo una leggenda del calcio, ma anche un lucido osservatore delle dinamiche interne che hanno portato la Juventus a dominare per un decennio.


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