Buffon sicuro su Spalletti: «Era la scelta migliore per la Juve, c’è un solo rimpianto. Stage per la Nazionale? C’è apertura da parte dei club» | OneFootball

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·1 dicembre 2025

Buffon sicuro su Spalletti: «Era la scelta migliore per la Juve, c’è un solo rimpianto. Stage per la Nazionale? C’è apertura da parte dei club»

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Buffon elogia la scelta del tecnico ma esprime un rimpianto: se fosse arrivato in estate avrebbe inciso sul mercato, sull’Italia serve equilibrio

La voce di Gigi Buffon ha sempre un peso specifico enorme quando si parla di Juventus e di Nazionale. L’ex capitano e portiere della Vecchia Signora, attualmente Capo Delegazione degli Azzurri, è intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io lo Sport, offrendo un’analisi lucida sul momento delle due squadre che hanno segnato la sua carriera. In particolare, Buffon si è soffermato sull’impatto di Luciano Spalletti a Torino, definendo la sua ingaggio come la mossa più azzeccata possibile per la dirigenza in questo momento storico di transizione e difficoltà.


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Secondo l’ex numero uno, la scelta di affidare la panchina al tecnico di Certaldo è ineccepibile dal punto di vista tecnico e professionale, ma porta con sé un grande rimpianto legato alle tempistiche del suo arrivo, avvenuto a stagione in corso dopo l’esonero di Tudor.

IL MIGLIORE SULLA PIAZZA – «È l’allenatore migliore che ci fosse sulla piazza e il professionista migliore su cui potesse appoggiarsi la Juve in questo momento. La cosa che mi dispiace è che Luciano non abbia avuto l’opportunità di entrare fin dal ritiro con un suo progetto anche perché avrebbe potuto dire la sua sul mercato. Uno come lui che ha determinate esigente riesce a fare il meglio anche con le indicazioni sul calciomercato ma questa nuova sfida lo ha indotto ad accettare»

Buffon ha poi spostato l’attenzione sulle vicende dell’Italia di Gennaro Gattuso, attesa dai playoff mondiali. L’analisi si è concentrata sui problemi di tenuta mentale (“blackout”) che hanno caratterizzato le ultime uscite, come la disfatta contro la Norvegia, e sulla difficoltà di organizzare stage a causa di un calendario saturo.

ITALIA FORTE MA FRAGILE – «Penso che individualmente l’Italia sia una Nazionale molto forte. Dobbiamo riuscire a trovare un equilibrio nella squadra per riuscire a far sì che i giocatori riescano a fare prestazioni da squadra. Dobbiamo riuscire a rimanere in partita in ogni istante perché in quel caso ce la giochiamo con tutti. Abbiamo però dei blackout che ci fanno uscire dalla partita.»

IL NODO STAGE – «Il calendario è fitto ed è tutto complicato ma non perché ci sia un muro da parte delle società. Non ci sono finestre per pensare a un buco di due o tre giorni. Per lo stage non c’è nulla di certo ma abbiamo trovato un abbraccio sincero da parte dei club e questo ci fa piacere. Qualcosina riusciremo a fare.»

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