Cagliarinews24
·20 giugno 2025
Cagliari, Pisacane siederà in panchina a 39 anni. Ecco tutti gli allenatori rossoblù che avevano meno di 40 anni

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Il calcio è un mondo in perenne mutamento, dove le filosofie di gioco e le scelte dirigenziali si alternano con rapidità. Tra le tendenze che periodicamente riemergono, spicca quella di affidare la panchina a tecnici relativamente giovani, capaci di portare nuove idee e un approccio fresco. Il Cagliari, nella sua lunga e blasonata storia, non è stato immune a questa attrattiva, scegliendo in diverse occasioni allenatori che, al momento del loro insediamento, non avevano ancora compiuto i quarant’anni o vi si avvicinavano molto. Un azzardo, una scommessa sul futuro, o semplicemente la ricerca di profili adatti a un determinato progetto tecnico? Analizziamo i casi più significativi, dai pionieri a quelli più recenti, concentrandoci su nomi che hanno incarnato questa scelta: Claudio Ranieri, Marco Giampaolo, Diego López e il più recente Fabio Pisacane.
Il primo dei grandi nomi, e forse il più celebre per i tifosi rossoblù, a sedersi sulla panchina sarda con una giovane età fu Claudio Ranieri. Era il 1° luglio 1988 quando l’allora quasi 37enne tecnico romano assunse la guida del Cagliari. Ranieri, pur non essendo un “giovanissimo” in senso stretto, era comunque un allenatore agli inizi della sua carriera, con una grande fame e una visione chiara. La sua avventura in Sardegna è leggendaria: prese la squadra in Serie C1 e, in due anni, la condusse fino alla Serie A, realizzando una doppia promozione storica. La sua capacità di motivare il gruppo, di infondere spirito di sacrificio e di costruire una squadra solida gettò le basi per successi duraturi. La scelta di Ranieri dimostrò la lungimiranza del club nel credere in un tecnico emergente, destinato a diventare uno dei più rispettati a livello internazionale.
Anni dopo, nel febbraio 2007, il testimone della “giovane guida” passò a Marco Giampaolo. L’allora 39enne tecnico abruzzese prese le redini della squadra sarda, arrivando con una reputazione da stratega, un allenatore meticoloso e attento ai dettagli tattici, capace di plasmare squadre con un’identità di gioco ben definita. Sebbene la sua esperienza a Cagliari non fu lunghissima (terminò nel novembre dello stesso anno), fu un banco di prova importante per la sua carriera. La scelta di affidargli la squadra rappresentava la volontà del club di investire su un tecnico emergente, con idee chiare e una metodologia di lavoro innovativa per l’epoca. Sebbene i risultati immediati non abbiano portato a traguardi memorabili, la visione di gioco di Giampaolo e la sua capacità di sviluppare talenti sono state riconosciute nel corso della sua successiva carriera.
Qualche anno più tardi, nel luglio 2013, il Cagliari puntò su un altro volto relativamente giovane, Diego López. L’ex difensore uruguaiano, bandiera rossoblù da calciatore con oltre 300 presenze, faceva il suo esordio da allenatore, in seconda, della prima squadra all’età di 38 anni. Per López, si trattava di un ritorno a casa, un passaggio naturale da leader in campo a guida dalla panchina. La sua conoscenza approfondita dell’ambiente e l’affetto dei tifosi erano elementi di forza, ma la sfida di guidare una squadra di Serie A per la prima volta richiedeva una grande personalità e capacità di gestione. López portò al Cagliari un’impronta di solidità e determinazione, riflettendo il suo carattere da calciatore. La sua esperienza si protrasse per diverse stagioni, con alti e bassi, e un altro incarico nel 2017, a riprova di un legame forte con la società e la piazza. La scelta di López rappresentò un mix tra l’opportunità di affidarsi a una figura legata al club e la volontà di lanciare un giovane tecnico, pur se alla sua prima esperienza in un ruolo di così grande responsabilità.
Il caso più recente, e forse il più emblematico di una chiara scommessa sulla gioventù, è quello di Fabio Pisacane. Nominato allenatore l’11 giugno 2025. Anche lui, come López, ha un passato da calciatore del Cagliari, un difensore roccioso e apprezzato per la sua dedizione e il suo attaccamento alla maglia. La sua storia personale, fatta di superamento di ostacoli e di grande forza d’animo, lo ha reso un simbolo per molti tifosi. La sua nomina alla guida della prima squadra, dopo un percorso nelle giovanili, rappresenta una scelta coraggiosa e orientata al futuro. La dirigenza del Cagliari ha deciso di dare fiducia a un tecnico che conosce a fondo l’ambiente, la cultura del club e il potenziale dei giovani. Questa scelta non è solo un atto di fiducia nelle capacità di Pisacane, ma anche un segnale della volontà di costruire un progetto a lungo termine, basato su valori e identità.
In conclusione, la storia del Cagliari, da Ranieri a Pisacane, passando per Giampaolo e López, dimostra una certa propensione a dare opportunità a tecnici giovani o comunque emergenti, scommettendo sulle loro idee e sulla loro energia. Il club ha spesso cercato una leadership fresca, capace di interpretare le esigenze di un calcio in costante evoluzione e di instaurare un forte legame con l’ambiente rossoblù.