Inter News 24
·28 giugno 2025
Calhanoglu Inter, novità sul Galatasaray: in edicola non hanno dubbi, scritto il suo futuro

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·28 giugno 2025
In vista della stagione 2025-26, Hakan Calhanoglu avrà tutto il tempo per curare con calma il fastidioso problema al polpaccio, restando in Europa mentre l’Inter prosegue la sua avventura al Mondiale per club. Per il regista turco, il torneo non è mai davvero cominciato: fuori dalla lista dei convocati, ma sempre al centro del discorso. Anche a Istanbul, dove i tifosi del Galatasaray continuano a invocarlo sui social e l’agente non perde occasione per alimentare il flirt con il club turco. Ma il “Gala”, si sa, non ha l’abitudine di spendere cifre vicine ai 40 milioni richiesti dall’Inter, e Hakan non ha intenzione di forzare la mano per andar via. Milano resta casa sua — almeno per ora — ma la concorrenza cresce.
Dal caldo di Charlotte, intanto, emerge con passo felpato Petar Sucic. Il giovane croato si è subito fatto notare per umiltà e spirito di gruppo: silenzioso nei giorni liberi, prezioso in campo. È stato lui a calmare gli animi infuocati del River Plate e a servire l’assist per il gol di Pio Esposito, senza mai cercare i riflettori. Parla poco, ma gioca con coraggio: emblematico il suo dribbling sulla pressione argentina che ha portato all’occasione per Mkhitaryan. Proprio l’armeno, che oggi gli fa da interprete, è tra quelli che hanno intravisto in Sucic qualità speciali. A 21 anni e con un investimento da 14 milioni, l’ex Salisburgo è già più di una promessa.
L’Inter sta cambiando pelle, anche dove prima non si toccava nulla: il centrocampo. Con Simone Inzaghi era un blocco granitico, oggi Chivu ha il coraggio di sperimentare. Ha parlato a lungo con Sucic e sembra intenzionato a cucirgli addosso ruoli su misura. Mezzala per vocazione, il croato ha già dimostrato di sapersi adattare anche in una mediana a due, proprio come fa con Modric in nazionale. E con un reparto che potrebbe presto fare i conti con le assenze di Calhanoglu, il suo minutaggio potrebbe impennarsi. L’equilibrio attuale, con Asllani regista e Hakan ai box, potrebbe aprire spazi non previsti. Calhanoglu, conclude il quotidiano, resta un punto fermo nel progetto nerazzurro, ma con qualche incognita in più. Oltre ai problemi fisici, il turco sa che il livello di competitività si è alzato: per mantenere la leadership dovrà spingere più forte che mai. Anche perché alle sue spalle cresce un compagno che, pur parlando ancora a fatica, in campo si trasforma in una iena.